Cyberbullismo, 1 minore su 3 fa nuove conoscenze online
Sbarca domani, venerdì 10 aprile, a Reggio Calabria “Per un web sicuro” il progetto che punta a diffondere nelle scuole d’Italia le regole e i consigli per navigare online in sicurezza. Dalle 9:00 alle 13:00 gli studenti dell’Istituto “Galilei – Pascoli” in via Bottari parteciperanno ad un incontro informativo sul tema a cura di un team esperti tra cui la Polizia Postale. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, è promossa da Moige – movimento genitori e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con Trend Micro, Google, Hp, Vodafone e Cisco.
I dati. Stando ai dati forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel 2014 i reati di cyberbullismo che hanno come vittime i minori sono 345. I più colpiti sono i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni con 238 casi. Gli illeciti più diffusi sono il furto di identità sui Social Network che comprende 1/3 delle vittime totali (114 casi), seguiti dalla diffamazione online (82) e dalle ingiurie via e-mail (41).
L’indagine “La dieta mediatica dei nostri figli” evidenzia un uso costante, ma non sempre consapevole uso della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per più di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un’abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (39%). Sei intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli.
Le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt’altro che didattiche: si connette per studiare solo 1 ragazzo su 7, a fronte del 24% dei giovani internauti che chatta, del 22% che scarica e ascolta musica, del 18% che gioca o guarda immagini. La “socializzazione” resta, dunque, il motore principale che spinge all’uso del web, come dimostra la percentuale significativa (30%) di coloro che affermano di intraprendere “sempre” o “spesso” nuove amicizie in rete.
A questa situazione, contribuisce il controllo piuttosto blando da parte dei genitori. Quattro su 10 non danno alcun limite di tempo alla connessione dei figli mentre nel 23% dei casi, lo fanno “raramente”. Altrettanto significativa è la percentuale dei genitori che hanno scarsa cognizione delle attività online del figlio: 1 su 4 infatti conosce “poco” o “per niente” che cosa facciano i figli connessi.
Un altro fattore di rischio piuttosto diffuso tra i giovani che si connettono a Internet riguarda l’uso di identità fittizie. un ragazzo su 3 afferma di non utilizzare mai la propria identità in rete o di farlo raramente; un dato in linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia con perfetti sconosciuti.
Ancor più preoccupante è quel 19% che confessa di aver incontrato nella vita offline le persone conosciute sul web e quel 13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del sexting (dall’inglese “sex” – sesso - e “texting” - invio di messaggi virtuali) dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in chat. 1 studente su 4 dichiara di aver ricevuto contenuti a sfondo sessuale (tendenza più che raddoppiata rispetto al 2011).
Sei ragazzi su 10 sottostimano la reale gravità della situazione affermando senza problemi di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video “hot”. 6 adolescenti su 10, appartenenti alla classe d’età 14-20, almeno una volta hanno utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno (1 su 5 dichiara di farlo spesso).
Le dichiarazioni. “Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”. “Questa iniziativa ne è un esempio tangibile per far vivere la rete internet come una grande opportunità e non un pericolo per i nostri figli “ ha dichiarato Roberto Sgalla - Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato.
“La tutela dei minori online è un atto di responsabilità collettiva che dev’essere condivisa da genitori, istituzioni e operatori. La lotta al cyberbullismo e all’adescamento virtuale non può prescindere dalla sinergia di queste forze e dall’educazione ad un uso consapevole della rete. Abbiamo il dovere come genitori, di stare accanto ai nostri figli nella vita online proprio come facciamo offline”. Così Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale Moige - movimento genitori.
“In Trend Micro lavoriamo da sempre per rendere sicura la vita digitale delle persone. Questo per noi significa educare e fornire gli strumenti adatti per rendere Internet e i social network un luogo sicuro e protetto, in particolar modo per i giovani. Per questo motivo sosteniamo “Per un web sicuro”, che quest’anno ci vedrà impegnati fianco a fianco anche nelle scuole”. Così Carla Targa, Marketing and Communication Manager Trend Micro.
“Per Google la sicurezza online è una priorità – afferma Enrico Bellini, Public Policy Senior Analyst di Google. Un obiettivo raggiungibile solo se tutti gli attori collaborano. Nel caso dei più piccoli, poi, le famiglie giocano un ruolo importante nell’esplorazione e nella conoscenza del mondo, anche quello online. Per questo, siamo felici di collaborare nuovamente con il Moige e gli altri partner per consentire a tantissime famiglie di ricevere consigli utili a esplorare le nuove tecnologie in sicurezza”.
“Negli ultimi dieci anni l’Information Technology ha trasformato il modo in cui le persone comunicano, collaborano ed interagiscono – afferma Enrico Martines, Direttore Formazione e Sviluppo, responsabile Social Innovation di Hewlett-Packard Italiana - per questo sosteniamo le iniziative di diffusione dell’uso consapevole della rete, incontrando ragazzi, genitori ed insegnanti affinché l’innovazione tecnologica possa rappresentare un elemento di progresso e di consapevolezza.”
“Il Gruppo Vodafone si è da tempo posto l’obiettivo di massimizzare l’impatto sociale della rete mobile e delle nuove tecnologie creando strumenti in grado di contribuire a migliorare la vita delle persone – afferma Gaetano Coscia, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Vodafone Italia – Con questa intenzione sosteniamo il progetto di Moige e Polizia Postale, per diffondere una cultura della rete educando i ragazzi a cogliere tutte le opportunità del web evitando rischi.”
“Sosteniamo da diversi anni le iniziative del Moige perché condividiamo la necessità di aiutare i più giovani ad usare in modo consapevole e sicuro le risorse del mondo digitale in cui sono immersi fin dalla prima infanzia: un mondo sempre più ricco di connessioni e di possibilità, ma anche di complessità” afferma Elena Contessi, responsabile del Civic Council di Cisco Italia.
“Come mamma so quanto sia importante e difficile proteggere i nostri figli dai pericoli del web. Internet è una grande opportunità e non deve fare paura, ma va utilizzato in modo responsabile. Ai genitori dico di impegnarsi a colmare il digital divide per non restare indietro, ma accanto ai propri figli anche sulla rete”. Così Milly Carlucci, madrina dell’iniziativa.
La campagna. La quarta edizione di “Per un web sicuro” interesserà 70 scuole medie in 15 regioni d’Italia. L’iniziativa coinvolgerà quest’anno circa 23.000 studenti e 50.000 tra docenti, genitori e nonni, a cui si aggiungono le oltre 30.000 famiglie che parteciperanno attraverso i coordinamenti territoriali del Moige. Durante la formazione, ciascun docente prenderà confidenza con le nozioni sull’uso consapevole del web e il kit multimediale di supporto. Successivamente, nel corso degli open day con ragazzi e adulti i professori saranno affiancati da un esperto della Polizia di Stato, o da ambassador Cisco e Hp, e distribuiranno i materiali informativi con pratici consigli per navigare in sicurezza. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi, che permetterà ai 5 istituti vincitori di aggiudicarsi materiali informatici utili alla didattica.