Migranti, Destra per Reggio: “Attivare strumenti per salvaguardia sanitaria”

Reggio Calabria Attualità

Riprende, con l’approssimarsi della bella stagione, l’afflusso a Reggio Calabria dell’ esercito di disperati, circa 600 migranti, recuperati dalla marina militare ed approdati al porto, ripetendo il copione della famigerata operazione di esodo-accoglienza che il Governo con “mare nostrum” , maldestramente, ha sostenuto”. L’ha detto il movimento Destra per Reggio.

Era già previsto che il fenomeno del flusso clandestino dal nordafrica, attenuatosi durante i mesi dell’inverno, avrebbe avuto una reviviscenza con la stagione climatica favorevole saturando in poche settimane la capacità di ricezione degli avamposti siciliani; se questo è, verosimilmente, lo scenario che si prospetta bisogna discutere di un fenomeno che si impone per la sua portata umanitaria ed internazionale e che la nostra Comunità deve sì affrontare ma con le dovute responsabilità e tutele.

Non appartiene alla Comunità reggina ed alla nostra Comunità politica, da sempre distintesi per slancio solidale ed attenzione verso i meno garantiti, qualsivoglia tentazione discriminatoria e strumentale, ma in ossequio alle regole di uno Stato che per sua precipua vocazione deve garantire la sicurezza sul territorio nazionale, ci chiediamo quali misure adeguate siano messe in campo a fronte di una straordinaria emergenza di carattere igienico e sanitario, ma anche di pericolo riguardo l’ordine pubblico e la incolumità dei cittadini.

L’arrivo di centinaia di uomini adulti, tutti provenienti dal cono d’africa in balia delle orde fondamentalistiche schierate apertamente contro l’Europa, ripropone il timore di flussi migratori incontrollati che, a detta degli esperti e sulla scorta dei proclami guerrafondai dell’ISIS, possono rappresentare l’avanguardia di pericolose derive contro la sicurezza nazionale.

La Comunità ha diritto di chiedere adeguate tutele per il territorio, sia da parte degli organi governativi che delle Istituzioni locali e sanitarie che dovrebbero, debitamente e responsabilmente, chiedere conto delle centinaia di milioni di euro che, giorno dopo giorno, vengono spesi per sostenere e sopportare operazioni come “mare nostrum” che contribuiscono a togliere risorse importanti al bilancio dello Stato, alimentando una politica inconcludente di mero assistenzialismo a questi disperati.

Coerentemente con l’impegno assunto durante l’ultima campagna elettorale con la raccolta di firme condivisa da tanti reggini, Destra per Reggio, chiede oggi a fronte della rinnovata emergenza migratoria quale ruolo debba assumere la Città, già provata dall’insufficienza delle strutture sanitarie esistenti e, nondimeno, da un degrado sociale e residenziale perdurante e rispetto al quale l’Amministrazione in carica non prospetta soluzione alcuna né di riqualificazione del territorio né di ripresa economica.

S’impone, peraltro, la necessità di dare vita ad un percorso che attualizzi la storica opportunità, resa possibile dalla Destra di governo, della Città Metropolitana quale realtà baricentrica nel Mediterraneo che rischia di risultare, nei fatti, trasformata in un centro di approdo-accoglienza, mettendo così a repentaglio la unica e possibile prospettiva di emancipazione socio economica per Reggio.

Il Sindaco dunque, nella qualità di primo cittadino ed Autorità sanitaria per la tutela del territorio, si impegni, al di la delle evanescenti buone intenzioni puntualmente disattese dal governo Renziano, per l’attivazione di tutti gli strumenti amministrativi e gli atti consoni alla salvaguardia della salute, della igiene, della sicurezza e degli interessi per la vivibilità della nostra Città; intervenga a livello nazionale chiedendo garanzie e controlli adeguati con la predisposizione di adeguate strutture per l’accoglienza degli immigrati in aree protette, adeguati presidi sanitari dedicati per il controllo medico e la cura dei soggetti portatori di patologie, il potenziamento delle forze dell’ordine destinate alla sicurezza ed alla identificazione delle persone e, invece degli ingiustificati definanziamenti subiti da Roma, reclami adeguati ristori economici da reinvestire in azioni e strutture sociali a sostegno dei fasce deboli e dei bisognosi residenti in Città”.