Scafista a soli 18 anni, era a Bolzano per chiedere asilo politico
Un cittadino senegalese di appena 18 anni, M.D., è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto poiché indagato, in concorso con un’altra persona già identificata e altre allo stato ancora ignote, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Le indagini che hanno portato al provvedimento riguardano il naufragio dello scorso 12 aprile, avvenuto a circa 80 miglia dalle coste libiche quando la nave “Bersagliere” della Marina Militare ha salvato circa 150 naufraghi, poi trasferiti nel porto di Reggio Calabria.
L’attività investigativa dimostrerebbe che il giovane pilotava, alternandosi con un concittadino senegalese, un’imbarcazione in legno di circa 20 metri che, partita dalla città Libica di Zouara, avrebbe trasportato circa 500 migranti (tra cui anche bambini) di diverse nazionalità.
Il 17 aprile scorso la Squadra Mobile di Reggio Calabria aveva già fermato uno dei presunti scafisti, su ordine della Procura della Repubblica di Trapani. Proseguite le indagini ed ascoltati diversi testimoni, sarebbe stato accertato però che il 18enne arrestato oggi era proprio il comandante di quella imbarcazione.
Da qui sono partite le ricerche del giovane che, nella giornata di ieri, è stato rintracciato nel centro di prima accoglienza dell’ex caserma “Gorio” di Bolzano, dove è ospite in attesa dell’espletamento delle pratiche relative alla richiesta di Asilo Politico.
La Sezione criminalità straniera della Squadra Mobile di Trapani basandosi sulle risultanze investigative dei colleghi di Reggio Calabria e Bolzano ha deferito il 18enne all’autorità giudiziaria del capoluogo siciliano. Le indagini proseguono per identificare eventuali ulteriori responsabili.