Oliverio a Rossano: “Difesa del suolo: più grande opera pubblica da realizzare”
Il presidente della Regione, Mario Oliverio, è intervenuto al convegno sul tema: “Calabria in sicurezza - Dall’emergenza alla prevenzione dei rischi territoriali” promosso da Zonadem, Ecodem e dal Pd presso il palazzo San Bernardino di Rossano. All’incontro hanno preso parte anche la responsabile nazionale “Ambiente” del PD Chiara Braga, i segretari provinciale e regionale del Pd, Guglielmelli e Magorno, il geologo e coordinatore tecnico del PAI Tonino Caracciolo, il segretario cittadino del Pd Franco Madeo, il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, fondatore del movimento Zonadem.
Ha coordinato i lavori Nino Le Fosse davanti ad una numerosa platea di sindaci, amministratori locali, tecnici e cittadini. In sala erano presenti anche il consigliere regionale Mauro D’Acri e Nello Gallo, soggetto attuatore dell’Ufficio del commissario straordinario delegato per l’attuazione degli interventi per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico nella Regione Calabria.
“La difesa del suolo ed il contrasto all’emergenza idrogeologica -ha detto,tra l’altro, Oliverio nel corso del suo intervento- è la più importante opera pubblica su cui occorre lavorare oggi in Calabria. Ecco perché, appena insediatici, pur riducendo i dipartimenti da 14 a 10, abbiamo creato una sola unità operativa autonoma, che riguarda la prevenzione dei rischi idrogeologici ed è finalizzata a coordinare e definire un grande progetto unitario degli interventi di sistemazione e di difesa del suolo.
Con Erasmo D’Angelis, responsabile nazionale di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, che ho incontrato di recente a Roma e con cui abbiamo stabilito un fecondo rapporto di collaborazione, abbiamo concertato un intervento su vasta scala di sistemazione di bacino ed entro la metà del mese di maggio sarà effettuato un primo stralcio di intervento. Dovremo utilizzare appieno le risorse 2014-2020 destinate alla difesa del nostro territorio e lavorare alla prevenzione dei rischi.
Contestualmente dovranno essere adeguati anche gli strumenti di governo del territorio. Il PAI, che dovrà costituire un vincolo nell’uso del territorio, dovrà essere aggiornato. Gli strumenti urbanistici dovranno essere definiti entro il 31 dicembre di questo anno e dovranno tendere al “consumo zero”. Non ci saranno più proroghe. Dovremo dire basta alle volumetrie che sono quattro volte il doppio di quelle necessarie alla popolazione residente in Calabria. E dicendo questo non immagino né di comprimere né di mortificare il settore edilizio. Tutt’altro! Serviranno interventi in nuovi spazi, che riguardano il recupero e la riqualificazione degli interventi sul territorio. In questa direzione lavoreremo per dare vita ad un servizio geologico regionale perché, nella regione più dissestata d’Italia e d’Europa, è davvero inconcepibile che tale servizio ancora non esista. Anche la Protezione Civile regionale dovrà essere riorganizzata e dotarsi di un piano di prevenzione che dislochi su tutto il territorio regionale i centri di intervento”.
“Per realizzare concreti passi in avanti, però –ha rimarcato il presidente della Regione- bisognerà cambiare testa. Non basta, infatti, solo un’operazione di ingegneria organizzativa o di adeguamento degli strumenti. C’è bisogno di un’inversione culturale che spinga in direzione del rispetto, della difesa e della cura del territorio. Noi, per quanto ci riguarda, definiremo strumenti che aiuteranno i sindaci a sfuggire alle pressioni e a dire di “no” quando occorrerà farlo. In tal senso bisognerà agire con grande rigore, facendo tutti un salto di qualità. Al Paese serve una Calabria che non sia più un problema, ma una risorsa”.
Il presidente della Regione, infine, ha dedicato l’ultima parte del suo intervento a quanto sta facendo il nuovo governo regionale rispetto alle altre grandi emergenze che attanagliano la Calabria e che riguardano il lavoro, i trasporti, la sanità, i rifiuti e il gap infrastrutturale.