Tre nuovi sacerdoti nella Diocesi di Reggio Calabria-Bova
Sabato 18 aprile, alle ore 18.00, presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova, ordinerà tre nuovi Presbiteri.
Don Francesco Marrapodi, 25 anni, della Parrocchia San Teodoro Martire in Bagaladi (RC), formato nel Seminario Arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria, che, ormai a ridosso dell’ordinazione presbiterale, ripensando agli anni di formazione in seminario così si esprime: “Questi sei anni di seminario sono stati un po’ come l’esperienza fatta da alcuni discepoli sul monte Tabor (cfr. Lc 9,28-36): è stato un salire sul monte per stare a tu per tu con il Signore Gesù, per far crescere la mia fragile umanità, per sperimentare la fatica e la gioia di vivere relazioni di fraternità, per imparare a mettermi al servizio di colui che mi sta accanto”.
Don Leonid Ratovoniaina, 28 anni, della Diocesi di Ambatondrazaka (Madagascar), che ha concluso la sua formazione sacerdotale nel Seminario Arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria, ricorda l’inizio della sua vocazione, nell’incontro con un sacerdote missionario, dalla cui gioia, è rimasto affascinato: “La cosa che mi colpì era il suo stato d’animo: sempre felice. Ci raccontava tutto con entusiasmo e una gioia contagiosa. Tanto è, che, alla fine di quella lunga serata, ho detto a mio padre che volevo diventare come lui: prete felice. Quelle parole erano solo l’inizio di una lunga strada che mi ha portato fino a questo giorno, in cui dico a Gesù il mio “Sì”, dando tutto me stesso per servire e amare ciò che lui ha servito e amato: l’umanità”.
Frà Faustino Lucifora, 48 anni, dell’Istituto “Missionari della Via” presente in Prunella di Melito di Porto Salvo (RC). Frà Faustino, racconta di aver conosciuto il Signore in età adulta in un clima di travaglio esistenziale: “…nel momento più buio della mia vita, ricevetti un libro con una dedica ispirata: «Fausto all’infuori dei piani di Dio per ognuno di noi non c’è che inquietudine e disperazione». Lì, dopo una serie di eventi che alcuni chiamano coincidenze, ma che io amo chiamare Dio-incidenze, all’età di quasi 33 anni feci la mia prima Confessione e la mia prima Comunione! Dopo ulteriore discernimento e alcune missioni umanitarie all’estero, compresi che il Signore mi stava chiamando a qualcosa di più, di diverso da quello che stavo in quel momento facendo; ed oggi, eccomi pronto a consacrare definitivamente la mia vita al Signore nel servizio ai fratelli”.
La Comunità Diocesana ringrazia il Dio per il dono del sacerdozio, e, augura agli ordinandi, di essere con la loro vita, portatori della “Bellezza” che ha toccato i loro cuori chiamandoli ad un così alto ministero.