Caffè letterario “Mario La Cava”: presentato il libro di Santo Gioffrè
Pur tra mille difficoltà legate alle note vicissitudini politiche che hanno portato di recente al commissariamento del Comune, Bovalino non tralascia di fare "cultura" e lo fà attraverso il prestigioso "caffè letterario Mario La Cava" che, anche stavolta, ha presentato un evento di notevole rilevanza e spessore culturale che ha focalizzato e non poco l'attenzione degli addetti ai lavori dell'intera fascia jonica reggina.
Infatti ieri sera, ospite del parterre culturale bovalinese è stato l'autore del romanzo storico dal titolo "Il gran Capitan e il mistero della madonna nera" (pubblicato in soli tre mesi, in 4^ ristampa dalla Rubettino Editori) di Santo Gioffrè, già noto autore dell'opera "Artimisia sanchez" che tanto successo di pubblico ha avuto nel recente passato al punto che è stata riprodotta sugli schermi non solo nazionali (RAI) ma anche esteri.
Al centro dell'opera di Gioffrè è ancora una volta la Calabria, una terra che non ha nulla da invidiare agli altri paesi del vecchio continente ed ha avuto anzi, un ruolo predominante nella storia europea e del Mediterraneo. Una terra che si esprime attraverso i suoi diversificati paesaggi rappresentati da montagne, colline, fiumare e terreni argillosi, protagonista di tante battaglie tra turchi, spagnoli e francesi. Terra che ha vissuto la dominazione delle dinastie straniere più importanti e depositaria delle icone ortodosse più venerate (come appunto la Madonna nera). Questa volta l'autore si ripresenta con uno scritto storico romanzato che ha riempito fino all'inverosimile la sala del caffè letterario al punto che tante persone hanno dovuto assistere in piedi alla presentazione dell'opera. La serata ha avuto inizio alle ore 18.30 con i saluti di rito del Presidente del "Caffè letterario Mario La Cava" Domenico Calabria, visibilmente compiaciuto della numerosa presenza di ospiti e della presenza del prestigioso autore del romanzo. Il Presidente, nel sottolineare la crescente voglia di cultura manifestata dalla cittadinanza ha anche enunciato gli impegni futuri che da qui a breve vedranno impegnato il sodalizio che porta il nome del famoso scrittore bovalinese. Di particolare interesse l'attività che sarà realizzata a Gerace, a decorrere dal prossimo 2 maggio, dove si svolgerà una tre giorni "culturale" di notevole interesse e di cui il caffè letterario è tra i partners organizzativi. Dopo i saluti del Presidente è stata la volta di Francesco Macrì, Presidente dell'Associazione "I Presidi del libro" che ha tracciato brevemente il percorso dell'autore ed ha svelato con molta discrezione i contenuti del romanzo lasciando all'autore la responsabilità di svelarne o meno la fitta trama in cui si articola il romanzo stesso. L'intervento di Santo Gioffrè si è rivelato in realtà un'autentica lezione di storia medioevale che ha polarizzato l'attenzione del pubblico; sono ritornati alla mente dei presenti nomi di casati prestigiosi come gli Aragona, gli Angiò e gli Asburgo che hanno fatto la storia dei tempi del Regno di Napoli e delle due Sicilie. Gioffrè ha dedicato questa sua ennesima fatica letteraria a due personaggi emblematici della Calabria rinascimentale, il primo è Gonzalo Fernadèz de Cordoba, il "capitano", generale alla corte di Isabella di Aragona; il secondo è la Madonna nera di Seminara, statua lignea da secoli oggetto di devozione (insieme a San Gennaro era la più venerata del Regno), al cui fascino neanche il Capitano Gonzalo seppe resistere. L'autore ha posto quindi l'accento sull'importanza della storia d'amore, senza svelarne però i retroscena, vissuta dai personaggi di Carlotta (bella e facoltosa popolana calabrese) e di Consalvo da Cordoba discendente della dinastia di Gonzalo Fernandez, grande condottiero che ha operato in Calabria per conto degli Aragona partendo proprio dal presidio di Motta Bobalina (l'attuale Bovalino) per oltrepassare il presidio di Gerace e giungere nella piana dove ebbero luogo le due tremende battaglie di Seminara (qui entra in gioco la Madonna nera), i cui risultati segnarono la storia di quegli anni (siamo all'incirca all'anno 1492 che segnò anche la scoperta di nuovi continenti come le Americhe). L'autore ha inoltre indicato in maniera precisa e dettagliata quali fossero gli intrecci tra le famiglie che all'epoca dei fatti si contendevano i territori, ossia gli Aragonesi e gli Angioini ma non ha voluto svelare i retroscena che hanno animato tutta la storia romanzata lasciando al lettore il gusto di scoprirne il finale. Il periodo è importante anche perchè con la prima battaglia di Seminara si ebbe la fine dell'uso delle armi da taglio, mentre nella successiva ebbe inizio l'uso delle armi da fuoco. Al termine della presentazione la parola è passata al pubblico presente che, fortemente motivato dalla storia rappresentata e incuriosito dalle figure trainanti dell'opera (Carlotta e Consalvo d'Aragona) hanno posto numerose domande all'autore che ha rimandato alla lettura del libro l'esito finale degli accadimenti. In conclusione, si può ben dire, che ancora una volta il Caffè letterario Mario La Cava ha colto nel segno ed ha dimostrato che se opportunamente supportato anche da parte delle Istituzioni può davvero rappresentare il segno della rinascita di Bovalino e non solo da punto di vista culturale, ma anche e soprattutto sociale ed economico.