“Terra e popolo” sulla riapertura dell’ospedale di Trebisacce

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La sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la riapertura dell’ospedale di Trebisacce, così come era già avvenuto per l’ospedale di Praia, oltre che una sconfitta della politica sanitaria regionale, rappresenta il completo fallimento del Piano di Rientro che, per questo motivo, deve essere ritirato e completamente rifatto. E’ la netta presa di posizione del movimento civico “Terra e Popolo”.

"Il Piano di Rientro redatto dall'ex commissario Scopelliti con l'aiuto di onorevoli nostrani - scrivono quelli di Terra e Popolo in riferimento alla chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce e all’accorpamento di Rossano e Corigliano - è un atto criminale nei confronti delle nostre comunità e lo dimostra il Consiglio di Stato riaffermando che il diritto alla salute nell'Alto Jonio cosentino non è garantito, e questa è una verità sociale e drammatica, prima che giudiziaria, che accomuna l'intera fascia Jonica, da Rocca Imperiale fino a Cariati".

Secondo il battagliero movimento, il Piano di Rientro di Scopelliti ha raso al suolo la sanità della Sibaritide, "facendo pagare ai nostri cittadini, col proprio sangue, il clientelismo della classe dirigente senza minimamente colpire gli sprechi, a partire dagli affitti megagalattici e dai concorsi dell'ASP. Pertanto – scrivono ancora quelli di Terra e Popolo – il nuovo governo regionale ha il dovere di ritirare il Piano e ripristinare i servizi riaprendo gli ospedali “di confine” e ripristinando gli ospedali di Rossano e Corigliano".

Dopo aver invitato il presidente Oliverio a pretendere l’azzeramento del commissariamento della sanità “Terra e Popolo” fa nomi e cognomi chiamando in causa "gli allora componenti della Maggioranza (Caputo e Dima), corresponsabili - secondo il movimento - dello sfacelo attuale, così come – concludono gli ambientalisti di “Terra e Popolo” dopo aver ricordato l’urgenza di mettere mano al registro dei tumori - riterremo responsabile Oliverio e tutta la sua Maggioranza di quanto accadrà di qui in poi nella sanità, senza alibi e scarica-barili".