Morano: Comune rifiuta parcheggio a disabile, Tar annulla ordinanza
“Annullata l’ordinanza di revoca del Sindaco per incompetenza ad emanare il provvedimento impugnato . Condanna dell’Ente al pagamento delle spese .
Il Tar Calabria di Catanzaro, Sezione Seconda , con sentenza n. 649/2015 reg. Prov. Coll. del 10-04-2015 ha accolto il ricorso proposto dalla sig.ra Carmela Guaragna volto ad annullare l’ordinanza del Sindaco del Comune di Morano Calabro, n. 83/2014 del 10 dicembre 2014, che le impediva di usare lo stallo di sosta per disabili personalizzato concesso precedentemente dal responsabile dell’area di Vigilanza del Comune di Morano Calabro.” A renderlo noto è Carmela Guaragna, cittadina di Morano Calabro.
“I Giudici amministrativi – fa sapere la Signora Guaragna - hanno ritenuto “ fondato il primo motivo di ricorso , con il quale la ricorrente ha lamentato l’incompetenza del Sindaco ad emanare il provvedimento impugnato”. Continua il Tar affermando : “ spetta al dirigente comunale il potere di emanare i provvedimenti diretti a regolare la circolazione e la sosta dei veicoli del centro abitato . Tale orientamento interpretativo appare applicabile anche nel caso di specie , nel quale il provvedimento impugnato trova la sua base normativa non solo nell’art. 7 d.lgs. 30 aprile 1992 n.285 , ma anche nel successivo art.lo 188 comma 2 .
Il Tar pertanto ha annullato l’ordinanza del Sindaco del Comune di Morano Calabro del 10 dicembre 2014 n. 83 e condannato il Comune stesso, in persona del suo Sindaco in carica , alla refusione, in favore dello Stato , delle spese e delle competenze di lite, che liquida complessivamente nella somma di euro 1.500,00 , oltre il rimborso del contributo unificato prenotato a debito e delle spese generali nella misura del 15% , nonché oltre iva e cap come per legge; ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Questo quanto accaduto , a cui seguono delle considerazioni della sig.ra Guaragna . Premetto che, prima di voler nuovamente raccontare questa mia storia relativa ad una grande ingiustizia subita, ho deciso di firmare queste poche righe.
Pur potendo evitare di farlo, trattandosi di avvenimenti in cui vengono toccate questioni relative al mio stato di salute, coperte da uno stringente diritto alla riservatezza, mi muove la circostanza per cui , in seguito al primo comunicato, fatto nel mese di dicembre dello scorso anno, in cui volevo soltanto lanciare un grido di allarme su una questione mia personale, ma che potrebbe riguardare tutti i soggetti che si trovano nella mie condizioni, sono stata molto biasimata per non aver firmato il comunicato. Ebbene, non volevo certo nascondermi, ma tutelare soltanto la mia riservatezza. Capisco però che per molte persone lo stato di salute e la riservatezza non contano e fermano il loro giudizio a semplicistiche considerazioni di tipo politico. Sono rimasta letteralmente senza parole quando a seguito della mia lettera pubblica ho letto una risposta del Sindaco di Morano che affermava : “ Mi vedo costretto ad intervenire personalmente per onorare la verità e tutelare chi lavora quotidianamente, con impegno e solerzia indefessa alla promozione di un tessuto sociale equo, giusto e solidale”. Lo stesso comunicato continuava dicendo : “ la signora G.C. non ha diritto allo stallo personalizzato” (…) , nessuna responsabilità da parte nostra , semplicemente questione di legittimità . Naturalmente la Signora G.C. potrà impugnare l’atto di revoca , qualora lo ritenga utile, esclusivamente secondo le modalità consuete” . Dinnanzi ad una politica che ostenta sicumera e arroganza, non tiene conto delle sensibilità e delle condizioni di chi è più debole ed indifeso, anzi lancia sfide, mi sono determinata , pur tra mille difficoltà , a voler tutelare i miei diritti . Alla fine l’unico soggetto in causa che non aveva alcun diritto a fare nulla perché incompetente ad emanare l’atto è il Sindaco di Morano Calabro. Ho aspettato molto il momento in cui Il Tar Calabria si sarebbe pronunciato sul mio ricorso perché dover attendere oltre quattro mesi per riottenere un diritto che proviene da una mia situazione personale non è certo molto bello. Sono stati mesi molto lunghi in cui ho pensato tante volte alle ragioni dell’ingiustizia subita ed al perché ci fosse stato tanto accanimento da parte di un Ente come il Comune di Morano Calabro, che dovrebbe tutelare soprattutto i diritti dei soggetti diversamente abili. Sinceramente non sono riuscita a darmi una risposta, ho compreso però che ci si è nascosti soltanto dietro il “presunto” rispetto delle norme per fare del male ad una persona che di male già è costretta a subirne tanto. Non sono riuscita a capire dove siano finite, in questa circostanza ,quelle parole belle e dense di significato quale giustizia e solidarietà di cui tanto ci si riempie la bocca . Troppo spesso si parla ,da parte dei politici “dell’onnipotente nostro Signore Gesù”, penso che forse viene citato soltanto per gettare fumo negli occhi, in quanto molte azioni non possono essere frutto di una ispirazione divina. Sono rimasta inorridita dalla tracotanza politica di chi vuole con la forza far prevalere la sua ragione contro ogni noma e contro la dignità della persona . Mi ha colpita, purtroppo, ancor di più, la volontà di mistificare un’azione chiaramente mortificante e penalizzante nei confronti di un disabile come un atto di giustizia . Ciò che fa più male in questi casi è il silenzio da parte di tutti, voglio non credere che nell’ente Comune di Morano non ci sia stato un qualsiasi soggetto capace di dire una parola a sostegno di una giusta causa . Sono contenta, quindi, di aver ottenuto, da parte delle sedi competenti, l’accoglimento della mia richiesta e spero almeno che gli organi preposti eseguano la sentenza in breve tempo per non dover continuare a patire ancora per molto il disagio che ho patito sin ora . Penso che sia legittimo poter esultare per il risultato ottenuto - conclude la cittadina - in un mondo che ancora confina “ chi ha un handicap” in una condizione di perenne difficoltà dove bisogna sempre battersi per la tutela di un proprio diritto , soprattutto quando alcune istituzioni ti sono contro e non si hanno molti mezzi economici . Vorrei infine ringraziare l’Avv. Vincenzo Maradei , patrocinatore della causa dinnanzi al Tar, che insieme all’avv. Luigi Bloise, hanno impegnato le loro capacità professionali, tutelando al meglio la questione e cogliendo appieno l’aspetto sia umano che giuridico della vicenda.”