AIPA: Italia bacchettata sulla tutela ambientale!

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Sila Grande (foto di Gianluca Congi)

Anche oggi, dobbiamo rammaricarci per l’ennesima “tirata d’orecchio” che arriva dall’UE. Sulla pagina de “L’Espresso” del 4 maggio scorso, all’interno dell’edizione online di “Repubblica”, è stato pubblicato un articolo a firma del giornalista Paolo Fantauzzi, con cui veniamo tristemente a sapere che l’Unione ha richiamato lo Stato Italiano ai suoi doveri nel tema ambientale. Nell’articolo vengono citati i siti di “Natura 2000”, nati per la tutela di specie a rischio, come esempio di cattiva gestione delle aree da tutelare tanto che alcune di esse vengono utilizzate per esercitazioni militari. AIPA (Associazione Italiana Polizia Ambientale) ha da sempre collocato al primo posto la tutela dell’ambiente attraverso la creazione di una Polizia Ambientale formata dal personale del Corpo Forestale dello Stato e dal personale delle Polizia Provinciali, che potesse essere veramente uno strumento di prevenzione e repressione di quei comportamenti che mettono a rischio l’ambiente e di conseguenza la nostra salute e di quella delle future generazioni. Confidiamo che la volontà Governativa, così come espressa al Senato nell’ordine del giorno G 7.426 a firma dei Senatori Ruta/Ricchiuti/Puppato/Rossi/Di Biagio che impegna il Governo a far confluire la Polizia Provinciale nel CFS, sia realmente improntata alla tutela ambientale così come più volte sollecitato da numerose associazioni ambientaliste e da Istituzioni cui si aggiunge oggi l’Unione Europea. La nostra associazione è pronta alla sfida.