Devono espiare pena per coltivazione di marijuana, arrestati padre e figlio
I carabinieri hanno tratto in arresto Domenico e Giovanni Burzì, padre e figlio, di 48 e 25 anni, di Joppolo, nel vibonese, per l'espiazione di un residuo pena definitivo per reati legati agli stupefacenti. I due erano stati condannati dal Tribunale di Roma e poi dalla Corte d'Appello della Capitale poiché sorpresi il 17 agosto 2013 dai poliziotti della Questura romana mentre stavano coltivando un'enorme piantagione di marijuana, costituita da 80 mila piante, nella zona Casilino.
Altri 54 chili di marijuana erano stati invece trovati dai poliziotti già essiccati in un magazzino. In primo grado i Burzì erano stati condannati con rito abbreviato a 5 anni di reclusione a testa, mentre in appello la pena è stata ridotta a 3 anni ciascuno. Il "principio attivo" ricavabile dallo stupefacente rinvenuto, secondo una stima degli inquirenti, ammontava a 600 chili di droga.