Droga: maxipiantagione a Roma, condannati quattro vibonesi
Il Tribunale di Roma presieduto dal giudice Fabrizio Gentili ha condannato i quattro vibonesi arrestati il 17 agosto scorso dai poliziotti della Questura romana poiché sorpresi nella zona "Casilino" a coltivare un'enorme piantagione di marijuana costituita da quasi 80mila piante di canapa indiana, più altri 54 chili di marijuana trovata già essiccata in un magazzino.
Al termine del giudizio abbreviato, chiesto ed ottenuto dall'avvocato Francesco Sabatino e che è valso ai vibonesi uno sconto di pena pari ad un terzo, il Tribunale ha condannato a 5 anni di reclusione e 20mila euro di multa a testa: Domenico e Giovanni Burzì, padre e figlio, di 46 e 23 anni, entrambi di Joppolo, nel Vibonese, ed i fratelli Pantaleone e Francesco Lentini, di 23 e 21 anni, di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Il pm Francesco Dell'Olio aveva chiesto una condanna a 6 anni ciascuno.
Il Tribunale ha riconosciuto agli imputati le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Detenzione illegale di stupefacenti, aggravata dall'ingente quantitativo (600 chili di droga il calcolo del "principio attivo" ricavabile dallo stupefacente rinvenuto) la contestazione. (AGI)