Prestito a tasso usurario, in manette agente assicurativo

Cosenza Cronaca

Nella mattinata di oggi i militari di Rende hanno posto agli arresti domiciliari, su disposizione del Gip di Cosenza un 32enne, F.R., originario di Altomonte e residente a Montalto Uffugo, agente di una nota compagnia di assicurazioni, indagato per usura aggravata dallo stato di bisogno della presunta. L’uomo è stato arrestato a Taverna, nell’ufficio dove svolge la sua attività lavorativa.

Le indagini, sviluppatesi dopo una denuncia sporta nel novembre 2014 dalla vittima, e coordinate dal Pm Giuseppe Cava, avrebbero consentito di scoprire due distinti accordi di interessi usurai che l’agente di assicurazioni avrebbe ottenuto, secondo l’accusa, approfittando della difficoltà economica del malcapitato: quest’ultimo, non riuscendo più a corrispondere puntualmente i premi mensili delle polizze sulla vita e sugli infortuni che aveva stipulato in precedenza con la compagnia di assicurazioni, aveva chiesto la sospensione delle stesse polizze.

L’agente assicurativo, spiegano gli inquirenti, si sarebbe mostrato invece disponibile a coprire i premi arretrati della vittima, anticipando per suo conto la somma necessaria e prospettandogli - come incentivo per accettare la soluzione offerta - il rischio di poter perdere i premi delle polizze sino a quel momento versati e subire un’azione giudiziaria da parte della compagnia assicurativa.

Sempre secondo l’accusa, in particolare il 32enne, nel mese di luglio 2014, a fronte di un prestito di denaro di 4.737 euro da restituire entro il trimestre successivo alla consegna, si sarebbe fatto promettere dalla vittima interessi complessivi di 3.663, suddivisi in tre rate mensili, con l’applicazione di un tasso mensile superiore al 25% e facendosi rilasciare dalla vittima una serie di assegni post-datati a copertura sia del capitale prestato che degli interessi da corrispondere entro la scadenza di fine settembre 2014, incassando 2 assegni da 1.200 euro ciascuno.

A fine settembre, a fronte di una dilazione di circa un mese del debito di 7.200 euro che la vittima aveva nuovamente accumulato nei suoi confronti (non riuscendo a rispettare le scadenze in precedenza concordate), si sarebbe fatto promettere una somma ulteriore di 4.200 a titolo di interessi, con l’applicazione di un tasso mensile superiore al 60%.

Nel corso delle indagini, in cui sono stati tracciati i movimenti contabili degli assegni consegnati dalla vittima all’agente di assicurazioni, si sarebbe appurato che quest’ultimo si sarebbe perfino precostituito una giustificazione alle movimentazioni intervenute sul proprio conto corrente bancario, facendo sottoscrivere al malcapitato una vendita tra privati (simulata) di una sua autovettura.

Dalle intercettazioni telefoniche gli inquirenti sostengono di aver appreso poi che l’indagato stava cercando, non tralasciando l’ipotesi di rivolgersi a terzi intermediari, di recuperare “forzatamente” il proprio credito nei confronti della vittima. Oggi così l’uomo è stato arrestato e successive perquisizioni locali e domiciliari hanno consentito di sequestrare 8 assegni e la scrittura privata relativi al reato contestato.