Infusino (No Eni): Soakro, sciopero illegittimo che non ha prodotto risultati
Riceviamo e pubblichiamo.
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Ci chiediamo se possano essere annoverati come buoni esempi di civiltà, quei comportamenti messi in atto dai lavoratori della Soakro e dai segretari generali della Filctem Cgil, Fp Cgil, Uiltec Uil e le Rsa ed Rsu in questi ultimi 20 giorni, per realizzare uno sciopero del tutto al di fuori dalle previsioni di legge, finalizzato a dare una soluzione ad un problema estremamente complesso, lasciandoci trascorrere le giornate in compagnia di odori intensi di fogna di primavera che si diffondono nell’aria, nonché di perdite di acqua per le strade della città.
Ci chiediamo quale sia il valore delle leggi e delle tutele stabilite dal nostro ordinamento statale che, nel caso specifico dei servizi pubblici essenziali, prevedono solo semplici operazioni da compiere per permettere ai lavoratori di dimostrare e così pretendere l’attenzione di una classe dirigente del tutto irresponsabile nei confronti di un problema che necessita soluzione concreta, reale, realistica, imminente e che nel contempo garantisca i diritti a tutti i cittadini.
Ci chiediamo che importanza abbiano i cittadini, intesi come individui che pagano le tasse per contribuire al bene di tutti ed usufruire di servizi che nel XXI secolo sono diventati fondamentali per la salubrità fisica e quale rilevanza abbiano, gli stessi cittadini, intesi come menti pensanti e dunque da rispettare nella propria cultura e dignità.
Ci chiediamo se indurre queste persone a comportarsi in un modo che, in quanto illegittimo, lede interessi individuali e collettivi, per esigere lo sblocco delle retribuzioni che sarebbero state, comunque, versate per il lavoro effettivamente prestato e per chiedere un tavolo di concertazione con la dirigenza aziendale ed i sindaci, in precedenza, peraltro, già fissato dall’ autorità PS ed ancora, per indurre alle dimissioni pubbliche della singola presidenza e non dell’organo di dirigenza aziendale complessiva, ognuno in base alle proprie responsabilità per le politiche sbagliate attuate.
Ci chiediamo, dunque, se tutto ciò sia realmente risolutivo per una situazione così ingarbugliata, visto che a tutti, ma in modo particolare ai dipendenti di questa azienda sta a cuore il reale risanamento della stessa.
Ci chiediamo, invece, in attesa di vedere reale risultato prodotto, se non sarebbe stato più efficace, restando nel rispetto delle norme di legge, del senso civico, della dignità di tutti i cittadini, dei diritti dei dipendenti, chiedere un tavolo programmatico e risolutivo del debito pendente in capo alla stessa, adottare una politica di rigore nei confronti degli sprechi attuati in ottica di una riorganizzazione e ristrutturazione dell’azienda mirando anche ad un piano capillare per il recupero dei crediti che vanta la società. La stesura di un business plan scandito per tempi e con risultati da attuare il prima possibile.
Non crediamo che tagliare la testa di un solo responsabile e permettere ancora intromissioni da parte di una classe amministrativa di sindaci volenterosi solo di “metterci la faccia” possa garantire il giusto indirizzo per rialzare e cambiare le sorti della azienda.
Nel frattempo, la plateale azione del nostro sindaco, in risposta ad uno sciopero illegittimo che, oltretutto non ha proposto alcunché di concreto, ci lascia ancora tra odori di fogna durante le nostre passeggiate e i giochi all’aria aperta dei nostri figli, ci lascia timorosi, a ragione, per il futuro dell’azienda e di tutto il personale che la compone, ci lascia ancora più preoccupati sulle condizioni economiche del nostro territorio.
Pietro Infusino, “Attivisti No Eni-Crotone è dei crotonesi”
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