Oltre 3800 casi di morbillo segnalati in Europa negli ultimi 12 mesi
Nell’ottica della tutela della salute e nella costante attività d’informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica l'aggiornamento di valutazione rapida del rischio dell'ECDC (Ente Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie) che fornisce opzioni per la riduzione del rischio e sottolinea la necessità di prepararsi per l'individuazione tempestiva e adeguata gestione dei casi che possono manifestarsi tra i viaggiatori dopo un periodo di incubazione asintomatico.
In particolare secondo la relazione del monitoraggio del morbillo e rosolia negli ultimi 12 mesi, da aprile 2014 a marzo 2015, secondo l'ECDC, sono stati segnalati da 30 paesi UE e See 3809 casi. Sempre secondo il rapporto Germania e Italia hanno rappresentato quasi il 70 per cento dei casi. Una morte per morbillo è stata segnalata durante questo periodo e sei casi sono stati complicati dall'encefalite acuta di morbillo. A partire dal 22 aprile 2015, ha provocato il focolaio di morbillo a Berlino, che ha in corso dal ottobre 2014, con 1134 casi. Casi di morbillo associati a questo focolaio sono stati segnalati anche in Norvegia, Francia, Svezia e Croazia.
Ci sono ulteriori focolai di morbillo in corso in Austria, Bosnia-Erzegovina, Russia, Serbia e Kyrgyzstan come Mongolia, la Repubblica del Congo, Guinea, Liberia, Sudan e Brasile. Mentre per la Rosolia nel periodo aprile 2014 a marzo 2015 sono stati segnalati 4394 casi in ventisette paesi della UE/SEE. La Polonia ha rappresentata il 96% di tutti i casi segnalati di rosolia nell'arco di 12 mesi. Il più alto numero di casi è stato osservato tra i soggetti fra i 5-9 anni e 1–4 anni. Trenta-due per cento dei casi sono state vaccinate.
Tuttavia, questa figura deve essere interpretato con cautela come meno dell'1% dei casi sono stati confermati attraverso prove di laboratorio. Le Americhe sono state dichiarate immuni dalla rosolia e sindrome da rosolia congenita alla data del 29 aprile 2015.L’OMS, in stretta collaborazione con la UE, continua a seguire da vicino la situazione e a condurre la valutazione del rischio in base alle ultime informazioni. L’OMS raccomanda ai viaggiatori verso i Paesi con focolai noti di di seguire corrette pratiche di sicurezza.
Inoltre incoraggia i Paesi a continuare a rafforzare la sorveglianza e di rivedere con attenzione eventuali casi insoliti, al fine di garantire la segnalazione delle infezioni umane come stabilito dal RSI (2005) e di continuare le azioni sanitarie nazionali di preparazione.