Amantea, il ricordo di Aldo Bruno attraverso la pittura
Rinnovare il ricordo attraverso l’arte. Ancora una volta il centro storico di Amantea ha mostrato il suo lato d’incanto, abbracciando i pittori che si sono ritrovati per immortalare gli scorci più significativi del borgo antico e per celebrare con gioia l’amico Aldo Bruno, anch’egli artista della tela e del colore.
Il “memorial”, come hanno avuto modo di definirlo i figli del pittore prematuramente scomparso, è diventato oramai un appuntamento atteso e partecipato. La novità più rilevante è la presenza di tanti bambini che davanti ai cavalletti hanno cercato di dare forma e sostanza alle loro idee, ma anche alle proprie emozioni. E così i quadri prendono vita, restituendo una città che sa offrire scorci di passione anche agli occhi dei meno attenti. Per i fanciulli e come fare una lezione all’aperto. In questo caso i libri ed i fogli su cui scrivere sono rappresentati dal cielo e dall’atmosfera piacevole e accogliente che la parte vecchia di Amantea è in grado di generare.
Tanti gli appassionati che hanno voluto prendere parte a questo progetto: Filippo Vita, Elpidio Tecchia, Andrea Bonavita, Massimo Rega, Salvatore Molinaro, Pedrito Bonavita, Egle Martire, Rocco Bonavita, Lidia Lampante, Nuccio Guido, Camilla De Martino, Benedetto Giusta, Maria Cuzzilla, Osvaldo Furgiuele e Andrea Simi. Ognuno di loro ha seguito il cuore, scegliendo il paesaggio che meglio s’intonasse al proprio stile, con l’intento di creare soprattutto un’opera emozionale, capace di attirare l’attenzione al primo istante.
Ha risposto presente anche l’amministrazione comunale. Il sindaco Monica Sabatino ed il delegato al centro storico Elena Arone hanno seguito con attenzione e partecipazione le fasi di svolgimento dell’evento nella consapevolezza che la cultura è una delle risposte possibili al degrado ed all’abbandono.
«È stata – ha spiegato la stessa Arone – una giornata di festa nella gioia del ricordo di un uomo che amava la sua città in modo totale. La presenza di tanti pittori e soprattutto di molti bambini testimonia l’interesse che l’arte genera nelle nuove generazioni. Mi auguro che questa evento, giunto alla terza edizione, possa rafforzarsi nel futuro aprendosi anche all’esterno, agevolando così il confronto tra generi e stili diversi. Ringrazio la famiglia Bruno per tutto ciò che ha fatto fino a questo momento».
Tutti i quadri realizzati sono stati poi esposti e venduti davanti al palazzo municipale. Ed è in questa seconda fase che l’amore degli artisti per la città si è ulteriormente concretizzato: i fondi raccolti, infatti, sono stati destinati alla ristrutturazione della piccola chiesa rupestre di San Giuseppe, un luogo di culto e di arte che è stato già riconsegnato alla collettività, ma che necessita di continue cure e attenzioni.
L’iniziativa non è passata inosservata dinanzi agli occhi di turisti e visitatori che, complice il bel tempo, hanno visitato il centro storico, colloquiando con i pittori e rubando loro gli aneddoti di una vita passata, che resta ancora come fosse ieri nella mente di chi l’ha vissuta. «Il centro storico – ha concluso la Arone – è terra d’amare in maniera incondizionata ed i bambini che ne hanno messo in evidenza i tratti sulle proprie tele, anche in modo insicuro ma con determinazione, esprimono in maniera chiara e nitida questa profonda necessità».