Senza stipendi da mesi, dipendenti Comunità Maropati in agitazione

Reggio Calabria Cronaca

I lavoratori della Futura, Cooperativa Sociale che gestisce la Comunità Terapeutica per la riabilitazione psichiatrica di Maropati, convenzionata con l’ASP n. 5 e con la Regione Calabria settore Politiche Sociali, in una lettera inviata oggi ai soggetti politici e amministrativi interessati, denunciano “l’aggravarsi dell’ormai precaria situazione in cui versa la Struttura e il profondo disagio economico in cui versano i 16 dipendenti che continuano ad avere 8 mesi di stipendio arretrato”.

“La nostra Cooperativa vanta un credito di tre anni oltre al corrente, della quota di pertinenza della Regione Calabria. Dopo numerosi incontri e tanti mesi di battaglie burocratiche, la nostra Cooperativa, l’anno scorso, è riuscita ad avere il riconoscimento e la liquidazione delle somme spettanti per il 2010 e 2011. Successivamente ad impegni presi dal dirigente del settore Politiche Sociali, anche la decretazione del dovuto per il 2012 era giunta a buon punto, ma la DGR n. 138/2015 che ha sospeso gli incarichi dirigenziali ci è caduta addosso come una mannaia e ha, di fatto, bloccato il decreto di pagamento.

Diversa e altrettanto complicata è la situazione rispetto all’ASP di Reggio Calabria, dove sussistono una serie di questioni che tengono poco conto dei problemi relativi agli operatori e all’utenza. Nell’Azienda provinciale permane, nei fatti, uno stato di criticità del sistema che perdura ormai da tanti anni. Nel frattempo poco si è fatto e non si è mai provveduto ad emanare atti risolutivi, nonostante, già nel 2013 un Decreto della struttura commissariale della sanità intimava l’Azienda Sanitaria a risolvere gli aspetti critici del sistema che, a nostro avviso, potrebbe saltare da un momento all’altro. Il tutto viene, come sempre, demandato a nuove regole regionali che noi auspichiamo e incoraggiamo.

E’ vergognoso e oltremodo oltraggioso che il nostro lavoro non venga riconosciuto per quello che merita. Le parole di solidarietà e gli intenti mirati alla risoluzione dei nostri problemi non ci bastano più. Chiediamo e vogliamo certezze sia per quanto già onestamente maturato che riguardo il nostro futuro che è messo in gioco dalle mille promesse sempre disattese. La verità è che il futuro nostro e delle nostre famiglie è messo seriamente a rischio dai mille rivoli burocratici e da delibere regionali che dicono tutto e il contrario di tutto. Adesso basta. Perché ritardare il pagamento di servizi resi, quando sappiamo tutti che prima o poi si dovranno pagare?

Perché mettere in ginocchio i dipendenti di una piccola Cooperativa nel mentre questi svolgono con dignità il loro lavoro anche in assenza di retribuzione? Perché il 10 giugno scorso centinaia di operatori del sociale insieme a utenti, con disabilità di vario genere, sono stati lasciati sotto il sole dal mattino fino al pomeriggio inoltrato, senza che nessuno si sia presentato per farsi da garante riguardo la soluzione dei problemi, per poi promettere che in settimana verranno disposte le prime liquidazioni. Dobbiamo ancora credere??? (ci siamo passati molte volte da questi "sentieri").

La nostra situazione, anomala e differente rispetto a quella generalmente nota per le strutture di questo settore, ci preoccupa notevolmente e crediamo dovrebbe essere motivo di un incontro specifico, al fine di addivenire ad una reale identificazione del problema. Siamo anche a conoscenza che esiste il chiaro intendimento di trovare una soluzione definitiva al problema, ma i tempi della politica non corrispondono ai tempi di scorrimento della vita e dei problemi di ognuno di noi. Chiediamo che, nel frattempo, ci sia data la possibilità di vivere dignitosamente: nient’altro. “Noi lavoratori della Cooperativa Futura, stanchi dei continui rinvii, vogliamo risposte certe a garanzia del prosieguo del servizio che in atto risponde a dei bisogni primari di un’utenza da sempre relegata ai margini della società e di tante famiglie che chiedono un aiuto vero e concreto, come quello che la nostra comunità sta continuando a dare.”

“Risposte che riguardano il nostro futuro e a quello dei nostri figli. Nel continuare lo stato di agitazione, ribadiamo di non intendiamo fermarci fino alla risoluzione dei problemi”.