Truffa all’Ue nel crotonese, con falsi fondi agricoli prendeva i contributi
La Guardia di Finanza di Crotone ha individuato un nuovo caso di presunta frode ai danni della Unione Europea, commessa dal titolare di un’azienda che avrebbe indebitamente beneficiato di finanziamenti comunitari riconosciuti per il sostegno ai redditi agricoli.
L’uomo ha incassato, tra il 2011 ed il 2014, 230 mila euro di contributi erogati dall’Arcea, l’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura, in relazione alle domande uniche di pagamento presentate dall’impresa agricola. Dalle indagini dei finanzieri sarebbero però emerse numerose irregolarità di gravità tale da comportare la revoca totale delle agevolazioni.
L’azienda - secondo gli inquirenti - avrebbe documentato la disponibilità di superfici da coltivare esibendo 13 contratti di fitto di fondi rustici relativi a terreni nei comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto e Cutro, contratti tutti registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Ad eccezione di due soli casi che sono relativi a dei contratti stipulati con dei familiari, gli altri proprietari dei terreni hanno disconosciuto l’effettività degli atti ed anche delle firme apposte sugli stessi, affermando di non conoscere assolutamente il locatore. Un contratto - addirittura - sarebbe stato stipulato, nel 2012, con una proprietaria del terreno che era morta ben 15 anni prima, nel luglio del 1997.
Il titolare dell’azienda agricola è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Crotone per truffa aggravata, reato per il quale è possibile richiedere il sequestro preventivo dei beni, anche per equivalente, fino a concorrenza delle somme ritenute indebitamente percepite. La Guardia di Finanza interesserà anche la Procura Regionale della Corte dei Conti per i connessi profili di danno erariale.