Diamante, convegno sul Mausoleo e la necropoli romana di Cirella

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Domani, venerdì 3 luglio 2015, a partire dalle ore 17.15, presso la Delegazione Municipale di Cirella, Carmelo Malacrino, docente di storia dell'architettura presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, presenterà il suo lungo lavoro di ricerca sul Mausoleo Romano di Cirella, portato avanti negli ultimi anni anche grazie alla proficua collaborazione con l'Associazione Culturale Cerillae e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

Alla presentazione del lavoro prenderanno parte: Giuseppe Bove, vicepresidente della Cerillae; Luigi La Rocca, Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria; il Sindaco di Diamante Gaetano Sollazzo e l'Assessore alla Cultura Franco Maiolino; Fabrizio Mollo, docente presso l'Università di Messina; Gregorio Aversa, dirigente della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria; Andrea Manti e Antonio Popone, architetti e stretti collaboratori di Malacrino; Angela Quattrocchi dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria; Simone Marino, responsabile di zona della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

La serata si promette proficua in quanto, oltre alla parte teorica e culturale, sono previsti dei momenti interessanti soprattutto dal punto di vista della ricerca sul campo e del lavoro laboratoriale: saranno infatti proiettati i rilievi tridimensionali effettuati dall'equipe di Malacrino ed una ricostruzione virtuale dello stesso mausoleo romano di Cirella; saranno riportate informazioni inedite sulla costruzione del tracciato stradale della SS 18 tra le due entrate per Cirella, che ha interessato, negli anni '60, il ritrovamento di 39 tombe di epoca imperiale e che ha messo a rischio la stessa struttura del Mausoleo; coloro che parteciperanno all'incontro avranno, inoltre, la possibilità di visitare la bella mostra museale allestita presso la Delegazione Municipale di Cirella e, dulcis in fundo, potranno partecipare, al termine dell'incontro, ad una visita guidata presso il Mausoleo Romano di Cirella, dove sarà altresì allestito un piccolo rinfresco a base del rinomato Chiarello di Cirella.

Un'occasione da non perdere, che sicuramente arricchirà il territorio di conoscenze storiche e archeologiche di altissimo livello e che richiamerà l'attenzione di cittadini e politici su un bene di grande rilievo culturale, ma anche turistico, il quale ancora necessita di numerosi interventi relativi alla sua messa in sicurezza ed alla sua piena fruibilità.

Riferimenti storico-archeologici. Alla fase romana di Cirella, oltre alle testimonianze pertinenti l'abitato (villa maritima), si possono riferire anche dati relativi ad una necropoli rinvenuta nel 1960 durante la costruzione della S.S. 18 (due tombe alla cappuccina e trentasette tombe a cassa). Tali tombe presentano poveri corredi, costituiti da poco materiale ceramico (per lo più bicchieri in pareti sottili e lucerne), oggetti di ornamento personale e due monete, databili tra la prima metà del II e gli inizi del III secolo d.C.

In località Tredoliche si trova la più importante e meglio conservata testimonianza dell’area funeraria. Si tratta di un edificio a pianta centrale, un mausoleo, posto in una zona purtroppo gravemente minacciata dall'aggressione della moderna speculazione edilizia. Il monumento, poggiante su una fondazione in opera cementizia con scaglie calcaree e malta e con rivestimento esterno in blocchi di calcare quadrangolari, ha un poderoso muro circolare ed entrambi i paramenti in opera testacea, con laterizi per la gran parte di colore rossiccio con modulo oscillante intorno ai 30 cm. La struttura conserva tre file di fori da ponteggio. L’edificio è accessibile da Ovest, dove si trova un avancorpo di 7 m di lunghezza, ampio 1 m, su cui si apre l’ingresso vero e proprio, ampio circa 2,35 m. La parete opposta all’ingresso presenta una rientranza rettangolare (forse un’originaria nicchia), ampia circa 2,95 m, ed altre due nicchie si riconoscono anche sui lati Nord e Sud. Il livello massimo di conservazione dell'edificio (pari a 5,50 m) non permette di inferire nulla circa la natura della sua copertura, con ogni probabilità del tipo a calotta. Non vi sono tracce di finestrature né del pavimento che forse doveva essere in rozzo cocciopesto.

Il monumento è databile tra la fine del I ed il III secolo d.C. sia per l’uso della tecnica laterizia sia per l’adozione dell’uso di ricorsi di bipedali come marcapiano. I maggiori confronti si possono istituire con il sepolcro c.d. degli Acilii Glabrioni di Allifae. Non si esclude la possibilità che, in epoca alto-medioevale, il mausoleo sia stato utilizzato come luogo di culto cristiano, come sembrerebbe suggerire la presenza di un probabile ossario nella parte centrale del pavimento. In epoca post-antica, infine, il monumento ha subìto una completa spoliazione di tutti gli elementi decorativi e una totale ristrutturazione finalizzata a scopi difensivi (torre di guardia) tra il XV ed il XVII secolo.

I rilievi effettuati da Carmelo Malacrino nel 2014. Nei giorni 27 e 28 giugno 2014 si sono svolte le operazioni di rilievo del grande Mausoleo romano di località Tredoliche. Le attività, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e grazie al supporto dell’Associazione Culturale Cerillae, sono state svolte da Carmelo Malacrino e Andrea Manti del Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in prosecuzione delle ricerche avviate lo scorso anno e che hanno dato già dato vita ad una prima pubblicazione.

Le operazioni di rilevamento sono state effettuate con un Laser Scanner CAM2 Focus3d, eseguendo 22 scansioni al fine di acquisire un’immagine virtuale in scala reale dell’intero monumento. Ciò permetterà di elaborare, con la massima precisione, non solo piante, prospetti e sezioni dell’edificio, ma consentirà anche di leggere l’intera stratificazione muraria e, quindi, di ricostruire la forma originaria del mausoleo e le successive trasformazioni. L’auspicio è quello di poter proporre delle ricostruzioni virtuali del monumento nella sua evoluzione, anche allo scopo della sua valorizzazione turistica. Non secondaria, infine, è l’acquisizione dei dati relativi allo stato conservativo delle strutture, preliminare per l’avvio di qualsiasi progetto di restauro e consolidamento delle murature.