Conferenza contro la soppressione della Polizia provinciale

Calabria Attualità

Sì è tenuta oggi a Palazzo Madama la Conferenza Stampa su: “Polizie provinciali e tutela del territorio. Scioglimento è regalo a bracconieri e inquinatori”. All'incontro si è discusso dell'entrata in vigore del D.L. 19.6.2015 n. 78: “Disposizioni urgenti in materia di Enti Locali” e in particolare dell’art. 5 che elimina il ruolo e le indispensabili funzioni svolte dai Corpi di Polizia Provinciale.

A parlarne sono stati: Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente; Loredana De Petris, Capogruppo del Gruppo Misto - SEL Senato della Repubblica; Fulvio Mamone Capria, Presidente Lipu-Birdlife Italia; Elio Lannutti, Presidente dell'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi) e i rappresentanti delle polizie provinciali italiane che hanno sottolineato come Parlamento e Governo debbano intervenire per fermare questo percorso normativo che porterà un blocco totale dei controlli in campo ambientale.

"La sciagurata scelta di smantellare le polizie provinciali - ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, durante il suo intervento - disperdendo professionalità ambientali con anni di formazione priverà i territori, specie le aree interne e quelle più importanti dal punto di vista naturale, di attività essenziali come: il controllo sullo smaltimento dei rifiuti; la difesa del suolo; la tutela della qualità dell’aria; l’inquinamento acustico e delle acque; la vigilanza su caccia e pesca; il contrasto al bracconaggio e la tutela della fauna selvatica. Si cerca, inoltre, di mettere addirittura a rischio migliaia di posti di lavoro con una norma palesemente incostituzionale. Il Senato può e deve bloccare questo scempio di ambiente e legalità aggregando le polizie provinciali nel Corpo Forestale dello Stato che va potenziato e non disperso. Se non si riuscisse subito ad accorparle nel CFS allora vanno assegnate alle regioni con compiti di polizia ambientale".

L’art. 5 del decreto stabilisce, infatti, che gli addetti ai Corpi di Polizia Provinciale siano integrati nella polizia municipale. Un provvedimento che minaccia la tutela ambientale, visto il ruolo fondamentale della Polizia Provinciale nella prevenzione dei reati ambientali. Una situazione aggravata anche dall'ipotesi di accorpamento del Corpo forestale dello Stato che rischia di limitarne l'autonomia operativa.

"È davvero anomalo e preoccupante che a pochi giorni dall'approvazione della legge sugli ecoreati, e dopo l'ipotesi di limitare l'autonomia del Corpo forestale dello Stato, si arrivi ora ad accorpare la Polizia Provinciale e dell'Ambiente nella Polizia municipale, così come sancisce il D.L n. 78/2015". A dirlo è la senatrice Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto e capogruppo di Sel al Senato.

"Ancora una volta - continua l'esponente di Sel - il Governo, tutto preso dalla sua smania riformatrice, indebolisce la salvaguardia dell'ambiente andando a colpire proprio chi in questi anni ha acquisito competenza ed esperienza nella lotta alle ecomafie. La strada giusta per difendere il nostro patrimonio ambientale è tutt'altra. E' la costituzione di una vera e propria Polizia ambientale, dotata dei mezzi e delle competenze necessarie per contrastare il bracconaggio e gli inquinatori. Continueremo pertanto la nostra battaglia - conclude la senatrice De Petris - al fine di bloccare questo scempio normativo, figlio di chi non ha a cuore la difesa dell'ambiente".

Dello stesso parere anche Fulvio Mamone Capria, presidente della LIPU-Birdlife Italia: "Chi provvederà ad esercitare la vigilanza per la tutela del territorio e dell’ambiente? Chi tutelerà la fauna dai bracconieri? - ha commentato il Presidente della LIPU -. La vigilanza in campo ambientale, ecologico, ittico e venatorio è svolta quasi esclusivamente dalle Polizie Provinciali e dal Corpo Forestale dello Stato che effettuano attività di controllo, di prevenzione e repressione. Senza garantire continuità ai controlli sul territorio torneremo indietro di trent'anni favorendo speculatori; bracconieri; incendiari e inquinatori che avranno così campo libero.

Non vi saranno più controlli nelle oasi faunistiche e nelle aree protette, che saranno sottoposte a continue razzie, ed in breve le specie protette saranno a rischio di estinzione. Abbiamo chiesto al Governo, in nome di oltre quindici associazioni ambientaliste, di fermare questo scioglimento delle polizie provinciali che porterà una perdita di professionalità in un'Italia dove invece servirebbero maggiori investimenti nell'attività di polizia ambientale".