Alle origini del vetro, contaminazioni e mescolanze a Corigliano
A partire da domani, sabato 11 luglio, l’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo esporrà una ricca collezione di opere presso uno dei luoghi simbolo della costa ionica calabrese: il Castello di Corigliano Calabro, fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell'Italia meridionale. Le sale dello sfarzoso Piano Nobile della fortezza di origine normanna, tra cui lo splendido e sontuoso Salone degli Specchi, ospiteranno una selezione di oltre 30 opere, tra sculture, dipinti e opere monumentali in acciaio e vetro, realizzate dall’artista.
Quella di Corigliano Calabro è la seconda di tre tappe espositive di una mostra itinerante che vede Vigliaturo impegnato per nove mesi in alcuni degli spazi architettonici più affascinanti e rappresentativi della Provincia di Cosenza. Come per la mostra inaugurale, recentemente conclusasi presso il Piano Archeologico della Biblioteca Nazionale di Cosenza, e come già avvenuto in occasione della mostra all’interno del Castello Normanno di Santa Severina, nel 2013, e all’interno del Convento Domenicano di Altomonte, nel 2014, anche in questa occasione, l’interazione tra gli spazi del castello, le loro bellissime decorazioni barocche, e le opere dell’artista, ricopre un’importanza fondamentale: le sculture e i dipinti fanno rivivere la storia dei luoghi diventandone i nuovi abitanti e riecheggiando i fasti della vita di corte, attraverso un allestimento appositamente studiato per l’occasione.
Il percorso della mostra si snoderà attraverso tredici sale del Castello, alternando suggestive installazioni a maestose sculture in vetro e dipinti dal tratto fluido e vorticoso tipico di Vigliaturo. A fare da punto di partenza della mostra, presso la Piazza delle Armi, saranno gli Equilibristi, tre sculture monumentali in acciaio e vetro, in prestito dal Maca (Museo Arte Contemporanea Acri), che custodisce una collezione di oltre duecento opere dell’artista.
I tre personaggi capovolti, vestiti di colori sgargianti, sono simbolo della leggerezza di spirito che permette di destreggiarsi nell’equilibrio instabile dell’epoca contemporanea. Lo sgargiante Salone degli Specchi fungerà da fulcro dell’intero percorso espositivo, ospitando la Coppia ancestrale, due eleganti sculture in vetro di oltre due metri e cinquanta d’altezza, che rappresentano le origini remote dell’umanità. Nel centro della sfarzosa sala sorgerà un’installazione ambientale, filo conduttore delle tre tappe della mostra itinerante, composta da una tavola in vetro adagiata sopra a un grande tappeto decorato con il tratto tipico dell’artista e realizzato dal maestro arazziere Mimmo Caruso. La tavola sarà sormontata da sei variopinti piatti di vetro, a simboleggiare l’importanza del convivio, così come veniva inteso sin dal tempo della Grecia Antica: una piacevole occasione d’incontro dall’importante valenza sociale e comunitaria, nascita della civiltà, nascita della condivisione e dello stare insieme.
La mostra è organizzata dall’associazione culturale White Castle. La terza e ultima tappa del progetto espositivo itinerante si terrà, dal 28 novembre 2015 al 28 febbraio 2016, presso il settecentesco Palazzo Sanseverino Falcone di Acri, sede del Maca.