‘Ndrangheta: Acri, anche slot machines in business cosca
Il gruppo criminale colpito dall'operazione dei carabinieri di Cosenza con l'operazione "Acheruntia" imponeva anche l'uso di slot machines truccate, che non erano collegate alla rete ufficiale e pertanto non c'erano, praticamente, possibilità di vincita per chi giocava. Le investigazioni, infatti, hanno evidenziato anche, oltre ad una serie di estorsioni e reati di usura ai danni di imprenditori e commercianti, l'imposizione fatta a vari commercianti per l'installazione nei loro locali di slot-machines e videopoker forniti da una società di riferimento della cosca Lanzino-Rua'.
Lo ha riferito stamattina, in relazione agli arresti effettuati nel corso dell'operazione "Acheruntia", il tenente colonnello Vincenzo Franzese, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Cosenza. Uno dei principali indagati, Angelo Gencarelli, intercettato, fa inoltre riferimento al possesso di diverse armi, detenute illegalmente, che sarebbero state utilizzate per minacce ed estorsioni, ma che non e' stato possibile trovare e sequestrare.
In merito al condizionamento dell'attività del Comune, il comamdante provinciale dell'Arma, colonnello Giuseppe Brancati ha spiegato che "riguardo l'attuale amministrazione comunale non e' stato raccolto alcun elemento di rilievo penale. E' chiaro che l'azione che e' stata svolta negli anni passati - dice Brancati - potrebbe aver minato la macchina amministrativa e quindi è possibile che in futuro si faccia un accesso al Comune, ma sono valutazioni che deve fare l'autorità prefettizia". (AGI)