Montuoro: “Dal presidente Bruno attentato alla democrazia”

Catanzaro Politica

“Nella seduta del Consiglio provinciale si è consumato un vero e proprio attentato alla democrazia con il Presidente Enzo Bruno che, dopo aver rivolto un duro attacco al sottoscritto, si è rifiutato di concedermi la parola dopo la chiusura dell’assise per una doverosa replica”. È quanto sostiene il consigliere provinciale di Catanzaro Antonio Montuoro.

Una scena deprecabile a cui hanno assistito cittadini e giornalisti e che di certo non ha fatto bene all’immagine dell’ente guidato da un presidente che, da una parte professa il bisogno di unità e collaborazione, e dall’altra ha chiuso la seduta finendo per tessere le lodi di se stesso in maniera del tutto autoreferenziale costringendo tutti ad ascoltare il suo “comizio” di segretario provinciale del Pd. Spero che i consiglieri eletti in tutte le altre liste facciano una seria riflessione su una condotta che non si addice a quello che vuole essere il presidente di tutti. Forse ha prevalso la paura di confrontarsi pubblicamente con quel Montuoro che “poverino non conosce la legge”. Bruno ha sottolineato i risultati raggiunti ad inizio mandato in tema di lavori pubblici, ma forse dimentica che la maggior parte delle opere realizzate nel settore della viabilità sono frutto della precedente amministrazione guidata da Wanda Ferro.

Basta citare qualche esempio come la Strada provinciale 165/2 Pratora-Tiriolo il cui completamento è stato possibile grazie al finanziamento ottenuto dall’amministrazione provinciale di centrodestra. O, ancora, i lavori per il ripristino della strada provinciale 168/1 che collega Marcellinara a Settingiano sempre finanziati dall’ex presidente Ferro. Per quanto concerne la vicenda del Centro per l’impiego, il presidente Bruno appare sempre di più in stato confusionale. Afferma che le competenze in materia di mercato del lavoro risultano essere sottratte alle funzioni delegate alla Provincia e, al tempo stesso, tiene a ribadire che grazie ad un provvedimento da lui stesso sollecitato, attraverso il trasferimento di unità lavorative è stato possibile sopperire all'emergenza autorizzando il personale ad effettuare lavoro straordinario.

Presidente Bruno, la domanda sorge spontanea: se è vero che tali competenze non sono più in capo all’ente intermedio, fino a quando il trasferimento di funzioni non si concretizzerà è dovere dell’amministrazione garantire il buon funzionamento dei servizi. Perché è stata trovata solo ora questa soluzione che appare tardiva rispetto alle segnalazioni di mesi fa? E come mai, in qualità di consigliere delegato, non sono stato coinvolto in occasione della presentazione di Garanzia Giovani e della firma della convenzione con l’Università Magna Graecia in materia di mercato del lavoro? Il Presidente ha sempre voluto agire in solitario senza tenere conto delle deleghe assegnate.

Anche lo stesso Piano sui servizi per l'impiego poteva essere presentato alla Regione già all’inizio dell’anno, piuttosto che a fine maggio, come aveva del resto assicurato ai dipendenti part-time in un incontro ad hoc da me sollecitato. A quegli stessi dipendenti, che chiedevano semplicemente di essere ascoltati, dovremmo chiedere se i fatti, così come raccontati dal presidente Bruno, corrispondono a verità. Infine, vorrei sottolineare che, sebbene non condivida le sue posizioni politiche, io non ho mai disconosciuto la figura del Presidente della Provincia nelle occasioni in cui era buona educazione rivolgergli il saluto anche in qualità di vicesindaco del comune di Marcellinara. Se questo significa avere una “doppia faccia”, allora, caro presidente Bruno, sarebbe il caso di ripassare le regole del corretto galateo istituzionale”.