Traffico internazionale di droga, blitz in Italia e all’estero: 44 arresti
Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri stanno eseguendo in diverse località italiane e all’estero, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, nei confronti di 44 indagati per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti – eseguiti nel corso dell’operazione Overing - scaturiscono dalle indagini che sono state condotte dal Ros su un’organizzazione transnazionale che sarebbe collegata alla cosca Mancuso di limbadi (nel vibonese) dedita al traffico internazionale di grossi quantitativi di cocaina provenienti dal Sudamerica e destinati ai mercati del nord Italia ed in Europa.
Le investigazioni, che si sono avvalse anche di agenti sottocopertura del Ros, avrebbero consentito di individuare i flussi intercontinentali del narcotraffico e, in collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga, identificare le componenti colombiane, venezuelane e italiane del sodalizio.
Durante le indagini, la cooperazione giudiziaria e di polizia con le autorità colombiane e spagnole ed il sostegno assicurato dalla Dcsa hanno permesso il sequestro di oltre 600 kg. di cocaina.
Buona parte della cocaina sarebbe stata lavorata nel vibonese, almeno fino al 2007. La raffineria era stata allestita in uno stabile intestato al 62enne di Spilinga, Domenico Cino. L’uomo è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare ed indicato dagli inquirenti come uno dei promotori, direttori, organizzatori e finanziatori dell'associazione di narcotrafficanti.
Sarebbero coinvolti nel giro anche il 63enne, Ciro Davolo, di Vibo Valentia, il 43enne, Fabrizio Cortese, e il 46enne, Francesco Cortese, entrambi di San Gregorio d'Ippona, tutti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare.
Nell'ambito dell’operazione Overing sono contestate dieci importazioni di cocaina. La droga, che in un'occasione ha visto in primo piano l’operato dei vibonesi, sarebbe stata occultata in 140 ovuli in gomma di lattice e nel febbraio 2007 è stata sequestrata dal Ros in un albergo di Roma.
Un carico di droga avrebbe superato addirittura i mille chili, mentre un'altro si sarebbe aggirato intorno a 570 chili, quest’ultima sarebbe stata occultata in un container e sequestrata nel porto di Cartagena, in Colombia.
GLI ARRESTATI | Fabrizio Cortese, di 43 anni; Domenico Cino, di 61 anni; Francesco Cortese, di 46 anni; Ciro Davolo, di 63 anni; Rocco Logozzo, di 47 anni; Roberto Piras, di 72 anni, Domenico Trimboli di 61 anni; Ismael Beltran Maldonado, di 73 anni; Gullermo Leon Gonzalez Correa, di 59 anni; Riza Baco, di 36 anni; Huber Antonio Callender Jimenez, di 40 anni; Carolina David Carvallo Martinez, di 43 anni; Ricardo Alfonso Castaneda Gonzales, di 55 anni; Marilena Gloria Facklam, di 72 anni; Bernardo Piratoba Garnica, di 46 anni; Jennifer Giraldo Velez, di 36 anni; Sebastian Gonzales Gomez, di 32 anni; Aldo Gorgaj, di 37 anni; Dario Julian Loaiza Jaramillo, di 54 anni; Ditran Pane, di 37 anni; Alexis Johnny Parada Uzcategui, di 46 anni; Alberto Jaime Tabares Ochoa, di 44 anni; Alberto Didier Padilla Urena, di 48 anni; Elton Zotaj, di 35 anni; Guillermo De Jesus Gomez Pineda, 61 anni.
Il gip ha invece disposto i domiciliari per: Antonio Cortese, di 49 anni; Filippo Corello, di 30 anni; Salvatore Iacopetta, di 57 anni; Tommaso Loccisano, di 43 anni; Giuseppe Schiariti, di 34 anni; Saverio Serra, 44 anni; Domenico Prestinenzi, 53 anni; Ferdinando Rossi, di 46 anni; Elio Dell'Unto, 64 anni; Danilo Fiumara, 46 anni; Michele Flemma, 41 anni; Bruno Fuduli, 54 anni; Vito Giuseppe Serratore, 47 anni; Giuliano Steri, 66 anni; Claudio Timperi, 52 anni; Caren Maria Velasquez Alvarez, 40 anni.
Destinatari del provvedimento di obbligo di dimora: Aniello Ambrosio, di 58 anni; Agostino Di Barbora, di 52 anni, e Saverio Patania, di 41 anni.
Fra le contestazioni mosse a carico di Francesco Attisani, Danilo Fiumara, Raffaele Fiumara, Francesco Fiumara, Giuseppe Foti, Saverio Patania, Vito Serratore, A.S., e Ambrosio Aniello, destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa stamane, ci sono anche la ricettazione di un dipinto originale del celebre pittore Renoir e la contraffazione di un dipinto di Monet.
I 9 sono accusati di aver acquistato o comunque ricevuto "al fine di procurarsi un ingiusto profitto", un dipinto del celebre pittore Pierre Auguste Renoir raffigurante un "Nudo di Donna", provento di un furto consumato l'8 febbraio del 1975 a Milano nello studio di un restauratore del luogo. L'organizzazione avrebbe inoltre cercato di piazzare sul mercato, spacciandolo come autentico, un dipinto contraffatto di Eduard Monet raffigurante una "Natura morta con fiori e frutta".
L'indagine "Overing", sfociata stamane in 44 arresti, ha svelato il codice utilizzato dai narcos colombiani e calabresi per scambiarsi informazioni sul trasporto della cocaina. Un risultato reso possibile anche grazie alle dichiarazioni di Domenico Trimboli, broker del narcotraffico e divenuto collaboratore di giustizia dopo il suo arresto avvenuto nel 2013 a Medellin.
Per comunicare un'utenza telefonica gli affiliati utilizzano un codice criptico composto da lettere alle quali ognuna di loro corrisponde ad un numero. La decodifica, ha svelato il pentito, avviene attraverso la parola convenzionale in lingua spagnola "Florecidas". Molto utilizzate anche le comunicazioni via mail.
In pratica gli appartenenti al gruppo avrebbero creato un indirizzo mail di cui entrambi avrebbero conosciuto la password, poi avrebbero scritto un messaggio ma invece di inviarlo l’avrebbero salvato nella cartella bozze dove potrà essere letto dall'altro affiliato senza il rischio di essere intercettato. Infine, il Ros dei carabinieri sarebbe riuscito a tradurre il linguaggio criptico utilizzato dai narcos.
Con i termini "signora", "ragazza" o "fidanzata" ci si riferiva alla sostanza stupefacente, utilizzando invece l'euro si stabiliva la quantità (10 euro corrispondono a 10 chili), infine la parola "cavallo" stava a significare il passaggio intermedio in Spagna.
Otto litri di acetone, 120 ml di acido cloritico analitico e poi aspririna e Coca Cola. È questa la ricetta del "Professore" Jhonny Alexis Parada Uzcategui per estrarre mezzo chilo di cocaina liquida.
Il cittadino venezuelano sarebbe, secondo gli inquirenti, il chimico inviato dai narcos colombiani in Calabria per insegnare agli affiliati la procedura di estrazione. È quanto emerge dalle intercettazioni.
I carabinieri del Ros sarebbero riusciti a ricostruire le difficoltà del gruppo calabrese a recuperare la cocaina che era stata spedita dalla Colombia attraverso una delicata procedura. Dapprima trasformata in liquida e poi versata su alcuni indumenti. Una volta giunta a destinazione occorreva fare il passaggio inverso, da liquido allo stato solido.
I tentativi effettuati nella raffineria realizzata a Spilinga, nel Vibonese, sarebbero andati a vuoto, così Domenico Cino e Fabrizio Cortese si sarebbero rivolti al broker Domenico Trimboli. Sarebbe stato lui ad annunciare che dalla Colombia di lì a poco il soggetto indicato come "Il Professore", sarebbe giunto in Calabria per aiutare l'organizzazione.
Giunto nella raffineria, il "chimico" avrebbe spiegato che il quantitativo di acetone nella loro disponibilità era insufficiente per il quantitativo della sostanza stupefacente in loro possesso; sarebbero stati necessari almeno tre litri di acetone. Le microspie piazzate del Ros registrarono la frenetica attività del gruppo e le dettagliate "lezioni" di Parada. Si sentono gli affiliati fare l'elenco dei materiali da acquistare: "Boccacci, phon, crick, forbici, carta, grande cucchiaio, sostanza simile al catrame, acetone".
(Aggiornato alle 16:58)