Produzione di canapa indiana, 4 arresti
Quattro arresti a Spezzano Albanese per coltivazione di canapa indiana. Gli arrestati sono: P.I, di 26 anni; G.D.R. (21), A.A. (27) e P.G. (32). I carabinieri hanno scoperto una vera e propria "azienda agricola illegale" per produrre canapa: nel corso dell'operazione individuato un terreno con 6 serre contenenti circa 2.500 piante e per un peso totale di una tonnellata. Trovati anche mezzi e attrezzi agricoli.
La scoperta della piantagione è avvenuta a conclusione di un più ampio servizio di controllo del territorio coordinato dalla Compagnia di San Marco Argentano con la partecipazione di circa 20 militari dei dipendenti reparti territoriali.
In particolare, gli uomini dell’Arma, in un’operazione scattata all’alba di ieri, hanno scoperto una vasta coltivazione di canapa indiana, predisposta su un terreno di circa 3.800 mq, condotto in locazione dal Giannelli, in località Fedula di Spezzano Albanese.
Ben 2.504 piante di cannabis sono state infatti rinvenute accuratamente coltivate all’interno di sei serre, su filari paralleli assistiti da un efficiente sistema di irrigazione a tubo e manichette allacciato ad un pozzo. Le piante, in diversi stadi di crescita e con altezza variabile tra 25 e 170 cm, una volta estirpate sono risultate del peso complessivo lordo di circa 1.300 Kg. Nello stesso fondo, in un capanno predisposto per l’essiccazione, sono stati altresì rinvenuti circa 43Kg di marijuana già essiccata, circa 700 semi di canapa indiana, in bustine ancora sigillate e di provenienza estera perlopiù Spagna ed Olanda, una bilancia a trazione ed una telecamera con relativa cavetteria pronta per essere installata.
Nel corso delle perquisizioni personali e domiciliari a carico degli arrestati, sono stati rinvenuti soldi in contanti per complessivi 6.000 euro circa, sottoposti a sequestro in quanto ritenuti provento dell’attività delittuosa.
I quattro, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti in carcere, a disposizione dei Magistrati della Procura di Castrovillari.
Il valore della sostanza stupefacente sequestrata, stimato sulla vendita al dettaglio, si aggira tra un milione e mezzo e due milioni di euro.