Pesca, a Schiavonea un incontro con i portavoce del Movimento 5 Stelle
Pesca, sabato a Schiavonea un incontro con i portavoce del Movimento 5 Stelle
Ferrara, Affronte, Parentela e Sapia si confrontano con gli operatori del settore pesca.
Sabato alle 18.30 in piazzetta Portofino a Schiavonea i portavoce del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, Marco Affronte (parlamentari europei), Paolo Parentela (deputato alla Camera) e Francesco Sapia (consigliere comunale di Corigliano Calabro), incontreranno la cittadinanza e gli operatori del settore pesca in un evento dal titolo “Pesca, quale futuro?”.
"L'enorme biodiversità marina - continua la nota di M5S - e lo sviluppo di un'economia legata ad una pesca sostenibile, la ricchezza naturale e le opportunità legate ad essa. Questi potrebbero e dovrebbero essere temi concreti per una terra come la Calabria ed invece il settore legato alla pesca è in profonda crisi, accentuata da norme europee con ripercussioni paradossali sull'intero comparto.
Da tempo gli operatori del settore chiedono di essere ascoltati, ma ad oggi nessun tavolo istituzionale ha dato risposte chiare alle loro numerose istanze, creando profonda distanza e tensione fra i lavoratori del mare e le istituzioni. È importante avviare un dialogo, così da ponderare adeguatamente le politiche e le strategie più opportune da intraprendere anche ai fini della tutela dell'ambiente.
Il Movimento 5 Stelle si vuole fare interprete delle problematiche reali del territorio; così come avvenuto con il divieto della pesca della sardella dettato dalle direttive europee.
Rispetto a questo divieto, gli operatori del settore pesca e, tutto l'indotto che si era creato negli anni intorno alla commercializzazione della sardella, vivono una discriminazione. “Altre regioni italiane – spiega Laura Ferrara che sulla questione ha interessato la Commissione europea - seppur con limitazioni, hanno derogato alla normativa europea. I Governi regionali avvalendosi dei piani di gestione hanno ottenuto una regolamentazione differente che gli permette di superare il divieto assoluto imposto dall'Europa. La direttiva europea – prosegue l'eurodeputata calabrese - specifica che sono gli Stati membri che dovrebbero 'elaborare' ed 'adottare' i piani di gestione, non le singole regioni, così come invece è avvenuto in Italia, dove il Ministero si è limitato ad approvare i piani di gestione redatti da regioni come la Liguria e Toscana”. In Calabria fino ad oggi nessuno si è accorto che da nord a sud vigono regole diverse? Troppa distrazione in merito, per questo si impone in maniera urgente un confronto con i pescatori le cui richieste da troppo tempo sono rimaste inascoltate dalla classe politica locale".