Violenza sessuale: incidente probatorio, 16enne conferma accuse
Ha confermato tutte le accuse contro il suo aggressore la ragazzina di 15 anni che il 29 giugno scorso è stata violentata in un parco a due passi dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Sentita dal gip Giacomo Ebner in un'udienza protetta, nell'ambito dell'incidente probatorio chiesto dalla procura, la minorenne ha ribadito quanto già raccontato agli inquirenti sul conto di Giuseppe Franco, il sottufficiale della Marina militare (sospeso dall'incarico) attualmente in carcere per violenza sessuale.
Un'udienza carica di tensione e di lacrime, svoltasi in un'aula a porte chiuse alla presenza dello stesso indagato, accusato dalla vittima di averla fermata con la scusa di un controllo, spacciandosi per un poliziotto, e di averla portata in una zona degradata di via del Casale Strozzi. La ragazzina ha spiegato che l'aggressore, dopo che lei senza successo aveva cercato di scappare e gridare, aveva minacciato di farle del male se non si fosse calmata e così ha fatto finta di essere consenziente e di volerlo assecondare.
Il giudice ha poi voluto mettere a verbale anche la versione delle due amiche, più o meno coetanee, che quella sera erano con la 15enne. Anche la loro deposizione è servita a confermare la solidità dell'impianto accusatorio sostenuto dal pm Eugenio Albamonte e che ha già superato il primo vaglio del tribunale del riesame.
h 19:26 | "Lui mi aveva minacciato: avrebbe ammazzato me e le mie amiche se avessi tentato di scappare e ad un certo punto ho temuto veramente per la mia vita". È il passo piu' drammatico della deposizione resa al gip Giacomo Ebner durante l'incidente probatorio dalla ragazzina di 15 anni stuprata il 29 giugno scorso in un piccolo parco a due passi da piazzale Clodio dal sottufficiale della Marina Militare Giuseppe Franco, attualmente in carcere.
"Ho avuto tanta paura quando lui, dopo avermi portato in questo posto abbandonato, mi ha mollato uno schiaffo in faccia con una violenza tale da rompermi i capillari di un occhio. Poi - ha detto scoppiando a piangere - quando mi ha steso a terra e bloccato da dietro, tappandomi bocca e naso, ha cominciato a stringermi forte il collo.
Lì ho pensato che mi avrebbe ucciso...", ha aggiunto la minorenne, apparsa ancora in stato di choc ma lucida nel fornire i dettagli più scabrosi. Una deposizione che, al pari di quella fornita dalle amiche che quella sera erano con lei, è stata ritenuta precisa e convincente dalla procura. Il pm Eugenio Albamonte, a breve, è intenzionato a chiudere l'inchiesta sollecitando il giudizio immediato per l'indagato. (AGI)