Saracena partecipa alla prima tappa del Girolio
La Calabria diventi subito una regione olio di palma free. Occorre mettere in campo tutte le strategie per ostacolare l’avanzata del grasso tropicale nelle abitudini alimentari del Bel Paese. La nostra regione possiede un tesoro inestimabile come l’olio extravergine di oliva, ingrediente essenziale della Dieta Mediterranea, patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e promuovere il consumo di olio di oliva.
Serve una massiccia campagna di comunicazione e educazione che coinvolga anche le scuole. Occorre preferire il nostro nettare verde all’olio di palma per una questione di salute personale e dei territori. Ai rischi cardiovascolari associati al consumo di olio di palma si aggiunge il disboscamento di intere foreste sotto la direzione delle grandi multinazionali del food. Invece la terra accarezzata dagli ulivi vive e moltiplica rispetto dell'ambiente e ricchezza economica.
È la proposta che ha lanciato Mario Albino Gagliardi, coordinatore regionale delle Città dell’Olio e Sindaco di Saracena, in occasione del suo intervento alla prima tappa di Girolio D’Italia- Speciale Expo 2015 che si è tenuta nei giorni scorsi a Matera, alla presenza di Enrico LUPI, presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, Luca Braia, assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Andrea Oliverio, Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e Angelo Tortorelli, presidente della Camera di Commercio di Matera e Coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Basilicata.
La Calabria – ha affermato Gagliardi, a Matera insieme al sindaco di Cerenzia (Kr) Maria Lacaria - è la seconda regione in Italia per produzione di olio extravergine di oliva ma ha difficoltà a sfruttare in maniera ottimale questa risorsa, per questo motivo i Comuni calabresi delle Città dell’Olio si propongono di intraprendere delle azioni a sostegno delle imprese locali, da un lato, a sostegno della commercializzazione del prodotto attraverso l’educazione alimentare per rendere il consumatore consapevole dei benefici di questo alimento base della Dieta Mediterranea e delle frodi dato che l’olio che si consuma spesso è difettato o addirittura non è extravergine (spesso neanche olio di oliva) e dall’altro attraverso la valorizzazione del paesaggio degli uliveti calabresi che rappresenta una risorsa da integrare alle normali attività di produzione di olio.
In Calabria sono presenti molti ulivi secolari che rappresentano dei veri e propri musei all’aperto che testimoniano la nostra cultura e le nostre origini (storia, dieta mediterranea, religione, olio tra culto e mitologia). Non possiamo disperdere questo tesoro. Promuoviamo in tutti i modi il consumo del nostro olio, a cominciare dai bambini che saranno o i consumatori consapevoli di domani oppure le vittime di una massificazione alimentare che altrove da molti anni produce danni irreparabili.
All’appuntamento lucano erano presenti i sindaci di oltre 150 Comuni italiani desiderosi di promuovere e tutelare l’eccellenza dell’olio di oliva italiano.
Non svendiamo – ha sostenuto Luca BRAIA, assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Basilicata- i nostri terreni alla Cina. L’imperativo è rendere riconoscibili i nostri prodotti alimentari. La tracciabilità e l'educazione alimentare diventano gli elementi di difesa che ci permettono di restare nel quadro normativo europeo. La pubblica amministrazione deve rendere il sistema efficace, dove l'anello debole è l'agricoltore.