Turismo, Calvo (Riformisti italiani): “Avviare programmazione”

Crotone Attualità

Dal XIV° rapporto sul turismo in Calabria, elaborato dal sistema informativo turistico della Regione sulla base dei dati relativi all’anno 2014, risulta che, fra tutte le province, la nostra è ultima per presenza di turisti stranieri (4,3%), per numero di esercizi alberghieri (5,3%), per concentrazione di beni culturali (9,3%) nonché per numero di attrattori, centri di culto, musei tematici ed itinerari religiosi ed altresì penultima per presenza di turisti italiani (14,9%)”. È quanto scrive Michele Calvo, coordinatore provinciale di Riformisti italiani – con Stefania Craxi, in una lettera indirizzata ad Antonella Giungata, assessore comunale al turismo.

“Da questi dati, purtroppo inconfutabili, scaturisce un quadro della realtà desolante che certifica altresì le tante carenze organizzative e l’improvvisazione, che ha caratterizzato l’azione della classe politica, in un settore che, invece, richiede sempre più programmazione, progettualità, competenze professionali e mirati investimenti delle risorse. Ma, nonostante tale diminutio, c’è comunque un dato positivo che emerge dal suddetto rapporto, ossia il primato della nostra provincia per il maggior numero di comuni dotati di beni culturali (63%), e che, di conseguenza, rappresenta la base per realizzare il distretto turistico, che noi abbiamo più volte proposto ai rappresentanti istituzionali preposti, ossia un sistema organizzato ed integrato, con il coinvolgimento di tutti gli attori locali interessati (istituzioni, operatori economici, tour operator, strutture ricettive, ordini professionali, associazioni di categoria, ecc.), che punti a creare sviluppo ed occupazione con politiche di promozione dell’identità del territorio mediante la riscoperta, la conservazione e la valorizzazione dei luoghi di interesse storico, la riqualificazione e la tutela delle aree naturalistiche, la degustazione dei prodotti tipici dell’enogastronomia e l’esposizione dei prodotti dell’artigianato tradizionale.

Nell’ottica del distretto, Crotone, quale città capoluogo, dovrebbe porsi quale soggetto capofila e favorire una sinergia con tutti i comuni del comprensorio. Non basta, però, la sola presenza di beni culturali ed aree naturalistiche se poi non vengono pubblicizzati all’esterno e resi fruibili ai visitatori ed ai vacanzieri. Negli ultimi anni, la città capoluogo è stata sede di rilevanti eventi sportivi, come la selezione nazionale per i campionati europei e mondiali della classe optimist prima e “l’Italia Cup Laser 2015” poi di vela ed infine due prove del campionato nazionale classe 3000 e due prove del campionato europeo classe 5000 di offshore, che hanno riversato nella stessa città centinaia di ospiti, tra atleti, allenatori/istruttori e loro famiglie, che, pernottando per più giorni, hanno fatto aumentare sensibilmente i ricavi alle strutture ricettive cittadine, già fortemente provate e piegate dalla crisi.

Ma una classe politica lungimirante avrebbe saputo cogliere l’occasione dei suddetti eventi sportivi per far conoscere agli stessi ospiti le tante bellezze dell’intero territorio della provincia con itinerari completi che comprendessero visite guidate nei parchi archeologici, nei centri storici, nei borghi antichi, nei castelli, nei musei, negli insediamenti rupestri, nei monasteri e nei santuari nonché escursioni nelle aree naturalistiche (Valle del Neto, Cervara, Marinella, Riserva Marina di Capo Rizzuto). Un piano di sviluppo basato sul distretto, poiché implica l’integrazione di diverse tipologie di turismo (balneare, culturale, religioso, naturalistico, enogastronomico), richiede competenze sempre più specifiche e, pertanto, diventa essenziale la presenza, in loco, di un polo universitario che formi le figure professionali richieste con corsi di laurea attinenti (in archeologia, in conservazione e restauro dei beni culturali, in scienze e tecnologie per l’ambiente, in scienze antropologiche ed etnologiche, in progettazione e gestione dei sistemi turistici, in scienze sociologiche per lo sviluppo locale e la governance, in scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica ed ambientale). L’università sarebbe, pertanto, uno strumento di guida e supporto in un contesto in cui gli amministratori, in un’ottica di ripresa e di rilancio economico del territorio, hanno tentato di intraprendere la via maestra del turismo con improvvisazione”.