Strongoli: esordio con il botto per la compagnia teatrale “La Matassa”
Esordio con il botto per la compagnia teatrale "La Matassa", formatasi durante lo scorso inverno a Strongoli. Dopo mesi di prove ,dopo tante giornate e nottate trascorse a realizzare le quinte, cercare i vestiti, allestire le scenografie, realizzare la canzone che sarebbe stata la colonna sonora di questa commedia, in due date ravvicinate, il 21 luglio e il 4 agosto, nell'aia di una fattoria immersa nel verde, con oltre 200 posti a sedere, è andata in scena la rappresentazione della commedia "Maliditti i sordi", che in entrambe le occasioni ha fatto registrare il sold out.
"La Matassa " ha riproposto una commedia in tre atti, tradotta e adattata dal piacentino al dialetto strongolese dall'Avv. Saverio Romano nel 1987.
La storia racconta di una famiglia, residente in un piccolo paese della Calabria degli anni 70', umile e modesta, che dopo varie vicissitudini e problemi economici, improvvisamente si trova a ereditare un patrimonio di due miliardi lasciato dal fratello del capo famiglia, deceduto in Svizzera. La nuova condizione economica cambia radicalmente la vita della famiglia Furfaro, che fino a poco tempo prima, scorreva tra mille difficoltà economiche. Il protagonista, Paolo Furfaro (Oreste Falcone) è un sarto goliardico, semplicione e credulone che rischia di compromettere tutto il tesoro ereditato.
Qui s'intrecciano le varie storie dei personaggi dalle mille sfaccettature: Luisa (Milena Benincasa), moglie di Paolo, giovane donna, venere, mamma di tre figli e adulata dal Conte; Ferruccio (Salvatore Gulizia), serio e composto, ragazzo tutto d'un pezzo, che non si lascia influenzare dalla ricchezza ottenuta; Memè (Delia Spatafora), ragazza vivace e stravagante che non bada a spese e il piccolo Luca (Dionisio De Tursi), la peste di casa Furfaro.
Teresa (Maria Lettieri), la sorella zitella di Paolo, presenza costante nella famiglia che non nutre le simpatie di Luisa; Cecco (Alberto Principe), il "compare" di Paolo, autoritario e risoluto, lesto a risolvere i vari problemi della famiglia; il Conte (Saverio Romano), furbo e "ammaliatore", che inizialmente si oppone alla storia tra la figlia e Ferruccio, ma una volta scoperta la "nuova" vita dei Furfaro, cerca in tutti i modi di approfittarne cambiando opinione sul rapporto dei due giovani; la contessina Lucia (Giusy Miglio) che si innamora di Ferruccio, ragazza dolce e tenera che difende a spada tratta il suo amore; l'indossatrice Loretta (Carmela Gallina per noi tutti Teta), donna provocante che farà perdere la testa a Paolo; il maggiordomo Carluccio (Franco Piscitelli), comico e furbo, ma pronto a difendere Paolo con l'aiuto di Cecco; l'Ufficiale Giudiziario (Vittoria Guercio), per il pignoramento di alcuni beni della sartoria e il Notaio (Stefano Rizzuto) che con il suo annuncio, cambierà la vita a tutta la famiglia Furfaro; Denise Bruzzese, suggeritrice e assistente di scena tutto fare.
La rappresentazione è ricca di colpi di scena e di battute esilaranti, accolti dagli spettatori con sonore risate e applausi fragorosi.
La commedia è molto simpatica e quanto mai attuale, colma di spunti divertenti e di profonde riflessioni. I soldi tanto amati e cercati quando non ce ne sono, diventano sempre più maledetti quando si presentano in abbondanza! "Maliditti i sordi" dunque, nel bene e nel male… segneranno la vita di ciascun personaggio.
"Questa resterà un'esperienza indimenticabile per ognuno di noi", affermano i protagonisti della commedia. " Insieme abbiamo fatto sacrifici e con noi le nostre famiglie, i nostri figli, ma tutto questo non c'è pesato, anzi, ha favorito la nascita di un gruppo di amici che reciprocamente si è arricchito facendo tesoro dell'esperienza altrui. Un gruppo di persone che ha voglia di mettersi in gioco, ha voglia di divertirsi e di far divertire, valorizzando il passato in un presente che sembra ormai averlo dimenticato".
Due ore e mezza di spettacolo che scorrono veloci, attori che si definiscono "amatoriali", ma che hanno mostrato di possedere le potenzialità (gestualità, spontaneità, capacità di coinvolgimento) per poter calcare le scene dei migliori teatri.