Emergenza idrica Rossano, 5 stelle: “Creare azienda speciale diritto pubblico”
“Anche quest’anno, come i precedenti, si ripresenta il problema idrico locale. Nonostante il referendum popolare del 2011 abbia stabilito l’abrogazione della norma che affidava la gestione dell’acqua ai privati, la Regione Calabria ancora una volta ignora la volontà popolare, affidando alla SO.RI.CAL. la gestione del servizio idrico regionale. Società, la SO.RI.CAL., che ha come socio di maggioranza la Regione Calabria e come Presidente dal 2010 Sergio Abramo (Sindaco di Centro destra di Catanzaro)”. È quanto afferma il Meetup “Amici di Beppe Grillo Rossano in Movimento”.
“Il Comune di Rossano versa alla società circa 800mila euro all’anno di canone idrico, arrivando a 2 milioni di euro per il ciclo completo dell’acqua (erogazione del servizio, depurazione, acque reflue, manutenzione delle condutture, personale addetto, energia elettrica). Come già denunciato dall’europarlamentare Laura Ferrara (M5S) e dal parlamentare Paolo Parentela (M5S) il servizio idrico non può essere sospeso, in quanto l’approvvigionamento è un diritto inalienabile, così come sancito dalla Direttiva 60/2000 che garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti idrici.
Inoltre, le tariffe imposte dalla società SO.RI.CAL., in accordo con la Regione Calabria fin dal 2001, sono illegittime, in quanto stabilite dalla Regione ma di competenza dello Stato. Noi del Meetup “Rossano in Movimento – Amici di Beppe Grillo” ci chiediamo, perché il Comune di Rossano accetta di pagare tariffe talmente esorbitanti senza batter ciglio e senza avere un comprovato riscontro per ciò che concerne i servizi resi al cittadino?
Per i contribuenti rossanesi, come nella maggior parte dei comuni calabresi, l’acqua ha un costo di 1,20 euro mc. L’unico Comune che ha avuto il coraggio di ribellarsi a questa ingiusta ennesima sovraimposta è stato il comune di Saracena che, con un’azione di forza contro la Regione Calabria, ha reso possibile un ribasso dei costi tariffari fino al costo di 0,26mc euro costi comprendenti l’intera gestione del servizio idrico.
A proposito di gestione ecco tutto il meccanismo: la So.Ri.Cal. capta l’acqua alla fonte e la porta (adduzione) fino all’ingresso del comune, che paga questi due passaggi. Da qui in poi l’acqua viaggia nella rete comunale, assorbendone l’ente i relativi costi di manutenzione, elettricità, personale, riparazioni etc. L’acqua viene depurata, infine, da un altro soggetto privato (altro costo). Il tributo finale al cittadino, ricordato su, deriva da qui. Un sistema che è certamente fonte di spreco economico e sul quale i comuni potrebbero intervenire per porre soprattutto rimedio alla dispersione dell’acqua nelle condutture che varia tra il 40% e il 60%.
Per questo chiediamo: che venga creata un’azienda speciale di diritto pubblico, permettendo così una gestione pubblica ed in economia di un bene comune come l’acqua;
che venga avviato uno studio sulle potenzialità di ogni fonte di approvvigionamento presente sul territorio e l’erogabilità del sistema acquedottistico, che deve essere sempre abbondante per far fronte ad eventuali emergenze. Laddove i tecnici rileveranno criticità saranno necessari interventi di prevenzione, di tipo strutturale e gestionale;
che, quindi, l’Amministrazione comunale si faccia carico di una concreta battaglia in difesa dei diritti del cittadino senza ignorarne le continue richieste, innumerevoli in tal senso anche le mail di indignazione a noi pervenute, seguendo l’esempio virtuoso del comune di Saracena che ha addirittura anticipato l’esito referendario. Ribadiamo il concetto, più volte sostenuto: non è con opere di vanità e di superficialità, oltre che colate di cemento, che si realizza un Comune modello, del quale vorrebbe lodarsi quest’amministrazione, bensì con l’efficienza dei servizi erogati, garantendo, in primis e al meglio, la continuità dei servizi primari”.