Emergenza idrica , Ferrara (M5S): “Sorical agisce contro normative CE”
“Ancora una volta la Sorical minaccia di chiudere i rubinetti ai cittadini calabresi in piena violazione della direttiva 60/2000 il quale sancisce la garanzia e la sicurezza degli approvvigionamenti idrici”. È quanto dichiara l'eurodeputata calabrese Laura Ferrara rispetto alle ultime comunicazioni che Sorical ha inviato ai Comuni morosi circa i drastici provvedimenti che adotterà se le amministrazioni non provvederanno a regolarizzare le proprie posizioni debitorie. Termine ultimo fissato da Sorical è il 14 luglio.
“La procedura messa in atto da Sorical – dichiara la Portavoce Movimento 5 Stelle -di privare i cittadini di un bene come l'acqua è a mio avviso del tutto arbitraria – afferma la portavoce del Movimento 5 Stelle – per questo lo scorso aprile, in seguito ad altri casi di riduzione idrica in alcuni comuni presentai un'interrogazione alla Commissione europea informando la stessa dell'abuso perpetrato ai danni dei cittadini calabresi. La riduzione idrica posta in essere da Sorical, così come lo stesso ente ammette sul suo sito, verrebbe perpetrata come metodo di “sensibilizzazione ai cittadini” e nello stesso tempo “sensibilizzare i comuni” al puntuale pagamento dei debiti. La Sorical in pratica ascrive a sé un compito non suo”.
Da qui secondo la Ferrara è ravvisabile la violazione di norme e principi europei, in quanto l'azienda non assolve alla “specifica missione affidata” di gestione di un servizio pubblico, come previsto dall’art. 86 del Trattato istitutivo CE.
“In piena estate e con il caldo da record già annunciato si riproporrà l'emergenza idrica in molti territori, - prosegue Laura Ferrara- senza tenere minimamente in considerazione il fatto che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano inalienabile". In quanto tale dovrebbe essere pubblica e per tutti così come confermato dal referendum del 2011, 27 milioni d’italiani, votarono per l'abrogazione di qualsiasi norma che affidava la gestione dell’acqua ai privati. La Regione Calabria ancora oggi rimane sorda di fronte alla volontà popolare – conclude - e permette alla società in liquidazione di continuare a fare il buono e cattivo tempo sulla pelle dei cittadini.”
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