“Galileo Galilei assolto in cassazione”, presentazione del libro a Sellia Superiore
Da pochi giorni è uscito il primo saggio di Don Francesco Cristofaro, interessante, già fin dal titolo, “Galileo Galilei Assolto in cassazione” ed è un boom di prenotazioni e di vendite sia nella versione cartacea che su e-book. [MORE]
Quest’oggi, 17 Agosto alle ore 19,00, a Sellia Superiore, su invito del sindaco il Dott. Davide Zicchinella, che ha voluto inserire l’evento nel cartellone della XX° edizione della Sagra dell’Olio d’olica, ci sarà la prima presentazione ufficiale del saggio. Don Francesco non è nuovo nel contesto della comunità selliese in quanto è stato parroco della cittadina presilana.
Al dibattito parteciperanno l’Editore della Herkules BooKs Antonio Orlando, la docente di filosofia e saggista Miriam Rocca, la giornalista Mariagiovanna Saladino e, naturalmente l’autore Don Cristofaro che a fine serata autograferà le copie del libro per quanti vorranno acquistarlo sul luogo stesso.
“Chi conosce la storia di Galilei – ha ribadito l’autore – si accorge già dal titolo del libro che si tratta di un personaggio ed una storia davvero affascinante. Facciamo una piccola premessa: Chi è che deve essere assolto? Colui o colei che hanno sbagliato. Allora, partiamo dall’errore di Galileo per comprendere tutto il resto. Innanzitutto, diciamo che se una persona viene assolta, vuol dire che non ha commesso reato, non ha sbagliato. Purtroppo a quei tempi, ai tempi di Galilei, l’astronomia era scienza appena agli inizi. Si credeva quello che si vedeva. Non si vedeva la terra girare, ma il sole che si alzava e tramontava. Giosuè vede il sole che sta per oscurarsi, gli serve luce e chiede al Signore che ne rallenti il tramonto perché lui possa sconfiggere i suoi nemici.
L’uomo di scienza deve avere una grande umiltà nel suo cuore. Distinguere sempre ciò che è suo oggetto di studio, indagine, riflessione, osservazione, deduzione, conclusione. E ciò che invece appartiene alla rivelazione. Egli deve aiutare l’uomo che interpreta la rivelazione perché anche lui distingua ciò che è oggetto della sua materia e ciò che non gli appartiene.
Scienza (ragione) e fede si completano come due grandi polmoni così come ebbe a dire Giovanni Paolo II, ma ognuno di esse deve restare nel suo ambito di studio e di ricerca, aiutandosi vicendevolmente. Anche l’uomo della Rivelazione deve restare nel suo ambito di ricerca, così come l’uomo della medicina, della tecnica. La verità non è contenuta solo in una frase o in un solo libro o in un solo evento. La verità è un insieme.
Giovanni Paolo II che nel 1979 il 10 novembre, se vogliamo giorno della mia nascita, ma anche la ricorrenza del centenario di Albert Einstein, aveva chiesto di istituire una commissione per studiare il caso, nel discorso all’Accademia delle Scienze del 31 ottobre 1992, discorsò che arriverà ad assolvere Galileo Galilei così ebbe a dire:
È un dovere per i teologi tenersi regolarmente informati sulle acquisizioni scientifiche per esaminare, all’occorrenza, se è il caso o meno di tenerne conto nella loro riflessione o di operare delle revisioni nel loro insegnamento.
Assolto in cassazione perché? Perché sono passati centinaia di anni prima di riconoscere la non erroneità delle teorie del Galilei. Infatti la commissione fu istituita nel 1981 e l’assoluzione è avvenuta a 350 anni dalla morte dello scienziato”.
Prosegue ancora Don Cristofaro: “Il motivo principale che mi ha spinto a scrivere questo saggio. Io non ho scritto per dire la Chiesa ha sbagliato. Io ho scritto per dire che ogni uomo è alla ricerca della Verità quella con la V maiuscola ed essa è un oceano esplorato e sempre da esplorare. Ho scritto questo libro per dire che la verità è un continuo divenire. La sorgente della verità è, però, Dio. L’uomo si può e si deve avvalere delle sua qualità, delle sue scoperte, delle sue doti, ma la ricerca della sua verità deve essere sempre a servizio della Verità più grande. I saperi non si devono combattere ma tra loro si possono aiutare.
La prefazione del saggio e di Mons. Vincenzo Bertolone Arcivescovo di Catanzaro-Squillace che ha scritto:
“Quanto al tono è lieve, ironico, spesso sarcastico. Lo stile, a sua volta, è quello di oggi: e così egli usa locuzioni del tipo “best seller”, “democristiano”, “test”, “location”, “ore 00:12”, “fantascienza”, “logo”, “giornalisti” e via scrivendo”.