Villirillo (Marco Polo): “Istituire ufficio garante detenuti”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Rosario Villirillo, presidente dell’associazione Marco Polo di Crotone, indirizzata al presidente della Regione, Mario Oliverio. Nella lettera Villirillo chiede l’istituzione dell’ufficio del garante dei detenuti.
“Gentile Signor Governatore,
Le scriviamo a nome delle persone detenute, delle loro famiglie e di tutti coloro che si occupano o si interessano delle carceri per sensibilizzarLa su un problema di rilevanza sociale che dal suo predecessore è stato ignorato, ossia la mancata istituzione dell’ufficio del Garante dei detenuti nonostante i molteplici solleciti da parte di tante associazioni.
Come a Lei noto, il suddetto ufficio è un organismo che esiste in tantissimi Paesi democratici e che l’Onu (con Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura) ci chiede di istituire al più presto. La legge del 2013 è servita anche a mostrare alla CorteEuropea dei diritti umani il nostro impegno per la dignità delle persone in carcere. Eppure, inspiegabilmente, la nomina del Garante ancora non c’è.
Come Associazione attenta alle problematiche che investono la società, non possiamo che essere grati a Papa Francesco per aver dato coraggio e riconoscimento a Rita Bernardini e Marco Pannella, esponenti dei Radicali Italiani, per il loro impegno per i diritti civili, denunciando più volte le gravissime inadempienze carcerarie. Violazioni rilevate anche dalla stessa Corte Europea dei diritti umani.
Nella nostra regione, le condizioni in cui versano gli istituti penitenziari sono allarmanti: 9 su 13 “scoppiano”, come dimostrano i dati relativi al 2013. Infatti, i nove istituti penitenziari calabresi superano la capienza regolamentare definita dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, pari al 69% sul totale complessivo regionale. Il tasso più alto di sovraffollamento (addirittura del 73,2%) si registra nel carcere di Reggio Calabria che ospita 109 detenuti in più. Seguono gli istituti penitenziari di Paola, che accoglie ben 289 detenuti a fronte di una ricettività pari a 172 posti (tasso di sovraffollamento del 68%), Lamezia Terme, con 50 detenuti presenti rispetto ai 30 previsti (tasso di sovraffollamento del 66,7%), e Palmi, che ospita al suo interno circa 80 detenuti in più rispetto ad una ospitalità regolamentare di 140 unità (tasso di sovraffollamento del 55%).
Con una percentuale di sovraffollamento inferiore al 40% si collocano gli istituti di Cosenza (39,7%), con 292 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 209 posti disponibili, Castrovillari (33,6%), Locri (30,1%), Rossano (25,2%) e Vibo Valentia (15,7%). Viceversa, nel carcere più capiente calabrese, l’“Ugo Caridi” di Catanzaro, idetenuti sono 466 a fronte di una ricettività pari a 617 unità (-24,5%). E, inoltre, ospitano meno detenuti di quanti ne potrebbero accogliere Crotone (-93,3%), Reggio Calabria “Arghillà” (-56,7%) e Laureana di Borrello (-23,5%).
Riteniamo opportuno evidenziare anche che dal 2000 al 19 agosto u.s., per cause di vario genere (suicidi, assistenza sanitaria pessima, cause non chiare, overdose, ecc.), i detenuti morti negli istituti penitenziari sono stati complessivamente 2.447, con una media di 153 l’anno. Le morti per suicidio nello stesso periodo sono state complessivamente 875, con una media di 55 l’anno. Ma, nello stesso periodo, si sono registrati anche più di cento decessi fra gli agenti penitenziari, che si sono tolti la vita nell’indifferenza generale o, peggio ancora, sotto lo sguardo impotente delle istituzioni. Sono dati che, purtroppo, parlano chiaro e che denunciano il malessere che alligna nelle carceri del Paese!
Una questione tuttavia aperta e che, ad oggi, non ha avuto alcuna soluzione per l’inadempienza delle stesse istituzioni. Infine, vogliamo significare che Le saremmo grati se uno dei suoi primi atti significativi di governo fosse l’istituzione dell’ufficio del Garante dei detenuti e la nomina dei componenti del relativo collegio. Difatti, è passato un anno da quando è stata approvata la legge che prevede l’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Giacente da tre lustri e quattro legislature, ci volle la denuncia di un trattamento di favore nei confronti di una detenuta rinomata perché il Governo, con proprio decreto, ed il Parlamento, con la relativa legge di conversione, ne approvassero finalmente l’istituzione.
Per questo, nell’attesa, chiediamo l’aiuto della stampa calabrese affinché al neo Presidente della Regione Calabria, On.le Mario Oliverio, arrivi un messaggio semplice e diretto: “Istituisca subito il Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà”. Richiesta che, contemporaneamente, può essere estesa anche a tutti i Sindaci dei comuni calabresi, sedi di istituti penitenziari, perché loro possono e devono istituire, a tutela dei diritti, il Garante dei detenuti o delle persone private della libertà, come del resto ha già fatto, da più anni, il comune di Reggio Calabria, con deliberazione del consiglio comunale n. 46 del 1° agosto 2006 ed è stato, contestualmente, approvato il Regolamento che ne disciplina l’esercizio delle funzioni, i requisiti, le modalità di nomina, durata, decadenza ed i profili operativi inerenti la sua attività.
Per concludere, la giustizia non esiste dove non c'è vera libertà. La giustizia non trova posto dove non c'è aiuto a chi è in difficoltà. È più facile sopportare un'ingiustizia che accettare la mancanza di giustizia. La giustizia non si realizza rendendo più confortevoli i percorsi di esclusione sociale. Il volontariato, quello sincero e che si caratterizza per la gratuità delle proprie azioni, è impegnato nella costante alimentazione di atteggiamenti che migliorino la qualità della vita e comportino un aumento di azioni di giustizia e di cooperazione sociale".
Il Presidente Rosario Villirillo