Ugl Polizia, “Evasori in carcere ? Porte aperte ai fondi distratti al fisco”

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dall’Ugl Polizia: “Le notizie che si rincorrono sulla definizione della manovra economica non finiscono ancora di sorprendere e così si scopre che anche le carceri vengono coinvolte, ma non solo per i tagli che riguardano tutti i ministeri, per un nuovo provvedimento che prevede il carcere per gli evasori oltre i tre milioni di euro. Non che prima non esistesse una siffatta previsione, ma la carcerazione veniva automaticamente sospesa, a seguito di modifiche al codice penale intervenute nel tempo a tutela non certo dello Stato, ma di lobby politiche (e partitiche) che nel tempo hanno fatto il bello e (soprattutto) il cattivo tempo nell’Italia democratica.

Mi sembra logico pensare che sia una giusta iniziativa posto che chi evade le tasse commette un gravissimo danno nei confronti di chi meno abbiente, se non indigente si vede ridurre progressivamente i servizi assistenziali, ma una riflessione va fatta sulla utilità di tale soluzione. Infatti, bisognerebbe obiettivamente analizzare i c.d. “costi/benefici” per comprendere se effettivamente tale soluzione è congrua a rispondere all’esigenza dello Stato di non far reiterare tale odioso reato che, vale la pena precisarlo, crea allarme principalmente per un’ampia fascia di lavoratori dipendenti che dallo Stato devono ottenere servizi per quanto loro versano ogni mese. La riflessione che mi sovviene è che forse, invece di far passare del tempo nelle patrie galere a questi magnati della finanza che evadono, un tempo limitato comunque e che i propri legali faranno diventare il meno possibile, forse sarebbe meglio fargli pagare 1000 volte il costo di ogni giorno di detenzione che dovrebbe fare (senza sconti di pena), in modo da utilizzare tali risorse per la manutenzione delle carceri.

Si dirà che così non sarebbero rieducati, ma converrete con me che la rieducazione oggi è un’utopia, un sogno impossibile contenuto nella nostra Carta Costituzionale, come anche attestato dal Capo dello Stato che in ogni occasione non manca di lanciare l’allarme su questa situazione di criticità permanente. Forse la vera rieducazione potrebbe venire per questi multi miliardi nel versare nelle casse delle carceri fondi utilissimi per la manutenzione ordinaria delle strutture penitenziarie ormai completamente in rovina. Certo questa è solo una provocazione ma, non troppo, visto i tempi che ci aspettano e la necessità di trovare risorse in ogni dove e, comunque, provocazione o no, sarebbe già qualcosa visto che da parte del Governo non sembra esserci nessuna volontà di risolvere il problema carceri”.

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