Bracconaggio: un altro falco ferito a fucilate nel vibonese
Un altro falco preso a fucilate nel vibonese in disprezzo delle norme in vigore nei riguardi delle specie protette. Veri e propri atti di spietato bracconaggio che non risparmiano nessuna specie di volatile. L'ultimo deprecabile episodio e' avvenuto ieri nelle campagne di Maierato, un comune nei pressi di Vibo Valentia ai danni di uno splendido falco Lodolaio. Sono stati i coniugi Fortunato e Iole Silvaggio, nel corso di una passeggiata nelle campagne a ritrovare sul terreno il povero falco, impossibilitato a levarsi in volo a causa delle ferite alle ali provocate dai pallini da caccia. Il Wwf ricorda che il Lodolaio e' un velocissimo rapace dalle lunghe ali a forma di falce, che si riproduce in Italia con un numero di coppie che oscilla tra 500 e 1.000 e che, al termine dell'estate riparte per raggiungere i quartieri di svernamento dell'Africa sub-equatoriale. Cacciatori permettendo. Il falco e' stato subito consegnato al responsabile del Wwf Calabria, Pino Paolillo, che nelle stessa mattinata aveva ricevuto un altro rapace, un giovane esemplare di Falco Pecchiaiolo rinvenuto da tre cacciatori nella zona del Fiume Mesima in condizioni di grave denutrizione. Una volta rifocillati i due uccelli protetti sono stati inviati al Centro Recupero Animali Selvatici di Catanzaro grazie alla collaborazione dell'Anpana di Lamezia Terme. Il Wwf Calabria denuncia ancora una volta l'assoluta carenza di vigilanza venatoria, elemento che non puo' che favorire il diffondersi di ogni forma di bracconaggio, dalla caccia notturna, all'uso di lacci e trappole, dall'uso di richiami vietati, all'uccellagione con reti, fino alla caccia nelle aree protette e ai danni di specie vietate. Un vero e proprio attentato continuo nei confronti di un patrimonio, quale quello faunistico, sempre piu' abbandonato ai predoni di turno.