Slc Cgil Calabria: regolamentare gli appalti per salvaguardare occupazione
Nella splendida cornice offerta dal Kiosco di Giovino si è tenuto ieri l’attivo dei quadri e delegati della Slc Cgil Calabria che, alla presenza di Cinzia Maiolini Segretaria Nazionale Slc Cgil, ha visto lavoratrici e lavoratori di Poste, Abramo CC, Comdata, Telecom, Abramo P&L, Rai, Sielte, Telecontact, System House, Call&Call, Rai, provenienti dalle varie province della regione discutere delle sfide che i prossimi mesi dovrà affrontare il sindacato dei lavoratori della Comunicazione della CGIL.
L’incontro si è aperto con la relazione del Segretario Generale della SLC CGIL Calabria Daniele Carchidi che dopo aver analizzato la situazione del mercato del lavoro nel settore della Comunicazione in Calabria ha rilanciato la sfida della contrattazione per puntare alla piena salvaguardia occupazionale ed al rilancio del settore. Tre in sintesi i punti cardine presentati dal giovane sindacalista Cgil “concertazione, rinnovazione contrattuale e contrattazione inclusiva a 360 gradi”.
La concertazione con il governo per regolamentare il sistema degli appalti, istituzionalizzando le clausole sociali e fermando contestualmente il fenomeno degli appalti al massimo ribasso, come punto di partenza per una battaglia di dignità del settore. Per far questo serve un intervento legislativo in materia che limiti e freni il liberismo sfrenato che avvantaggia le grandi committenti (spesso pubbliche) a danno delle aziende appaltatrici. Un gioco al ribasso che si abbatte sull’anello debole della catena del sistema degli appalti : i lavoratori.
Altro nodo cruciale sarà la stagione del rinnovo contrattuale delle Telecomunicazioni, con tante aziende dell’impiantistica telefonica e di call center, che se non si interviene ad alzare il prezzo degli appalti, potrebbero non riuscire a sostenere un ulteriore aumento del costo del lavoro. Infine la sfida della Slc sarà l’implementazione della contrattazione inclusiva, puntando ad estendere sempre più diritti alle lavoratrici ed ai lavoratori con contratti atipici. La sperimentazione effettuata ad esempio nel settore dell’outbound telefonico è stato un positivo avvio di una nuova fase di contrattazione rivolta alle fasce più deboli del mercato del lavoro. Ma anche qui il nodo cruciale resta la rivisitazione del sistema degli appalti, perché se prosegue la “filosofia” del ribasso nelle gare d’appalto, c’è il concreto rischio che l’outbound ed il teleselling spariscano in Italia.
Diversi gli interventi di delegate e delegati della Slc Calabria che hanno reso proficuo il dibattito, fornendo importanti spunti di confronto, e presentando uno spaccato di vita reale di come l’assenza di regole negli appalti influenzi le rispettive quotidianità lavorative. Tra gli intervenuti all’iniziativa si segnala la presenza di Elvira Russo, segretaria provinciale della SLC di Torino e coordinatrice nazionale delle RSU di Comdata, azienda che da qualche mese opera in Calabria. L’intervento della sindacalista piemontese ha permesso un approfondimento puntuale e preciso sul prossimo rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, oltre che a dare un quadro delle relazioni industriali e della storia aziendale di Comdata, azienda che da qualche mese opera in Calabria, avendo rilevato lo scorso Maggio il ramo d’azienda di Infocontact Rende.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate alla segretaria nazionale Cinzia Maiolini, la quale, con gran fermezza e determinazione, ha illustrato le criticità che attraversano le relazioni industriali e sindacali nelle aziende strategiche del paese (Telecom, Poste, Rai) e quanto questo influenzi tutte le politiche nei vari settori che inglobano il mondo della Comunicazione, dalle Tlc ai servizi postali, dall’emittenza all’editoria e grafiche. La segretaria nazionale ha poi rimarcato le sfide che la Slc dovrà affrontare nei prossimi mesi con la rinnovazione contrattuale di due settori strategici per il mondo rappresentato da slc, Telecomunicazioni e Poste. In conclusione Maiolini ha riportato al centro la tematica degli appalti illustrando la proposta della Cgil nazionale per una legge che definisca regole certe nei rapporti tra appaltante ed appaltatore, facendo particolare attenzione agli impatti che l’assenza di regole causa ai lavoratori.