Societarizzazione call center Almaviva: Cgil al fianco dei palermitani
“Riteniamo che la battaglia dei lavoratori palermitani sia una vertenza simbolo e fondamentale per la tenuta dell’intero settore. Cedere all’ulteriore ricatto farebbe da apripista alla devastazione del comparto, già depredato da elusioni di un sistema di regole debole a causa di una carenza di norme specifiche”.
“Qualche giorno fa – è la spiegazione della Slc Calabria in merito alla vicenda - Almaviva ha dato il via al processo di societarizzazione relativo al sito di Palermo. In sostanza il piano annunciato dall’azienda prevede che tutte le attività di call center inbound, outbound e customer care vengano cedute a una Newco interamente controllata dalla stessa Almaviva. Per il territorio palermitano parliamo di circa 3.400 lavoratori di cui 2.800 a tempo indeterminato”.
“Pur di rilanciare il sito - prosegue la nota - i lavoratori è stato chiesto, da giugno 2017 a giugno 2018, di rinunciare alla quota Tfr spettante e di congelare quattro scatti di anzianità, una sorta di investimento per salvaguardare il proprio posto di lavoro. Derogare al ccnl significherebbe, non solo un ennesimo pesante sacrificio per i lavoratori palermitani, ma creerebbe la destrutturazione del modello contrattuale, dell’ultimo accordo di programma sottoscritto, e della stessa piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni, intese incentrate sulla centralità e il valore fondamentale del contratto collettivo”.
“Saremo al fianco dei lavoratori e del sindacato palermitano – conclude la nota - in qualsiasi momento della loro lotta, perché la loro battaglia di civiltà ha un valore inestimabile per tutto il settore dei call center in outsourcing. Sosterremo tutte le iniziative di protesta che saranno messe in campo, perché cedere oggi a Palermo, significa destrutturare il settore in tutto il paese, e questo il sistema Italia non può permetterselo”.