“Jaccuse” di Franco Bruno al Governatore Oliverio sul Porto di Corigliano
«La volontà e la responsabilità, già espresse nella missiva dello scorso mese di giugno, relativamente all’adeguamento infrastrutturale del porto di Corigliano non hanno, sin qui, sortito alcun riscontro né risultato»: è l’incipit della missiva che il Consigliere delegato ai Trasporti della Provincia di Cosenza ha inviato oggi al Governatore della Calabria, in merito alle problematiche relative all’adeguamento infrastrutturale del Porto di Corigliano – trasmessa per conoscenza al Presidente dell’Ente Arch. Mario Occhiuto, al Commissario dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro Comandante Davide Giuseppe Barbagiovanni Minciullo e al Sindaco della Città di Corigliano Calabro On. Giuseppe Geraci.
Senza infingimenti ed ipocrisie – continua la lettera di Franco Bruno – penso giusto rappresentare l’imbarazzo e la preoccupazione di un rappresentante istituzionale che, malgrado l’impegno e la dedizione, nelle sedi decisionali e di governo riscontra un’inerzia immotivata che mortifica ogni tentativo di alimentare la prospettiva concreta di sviluppo del territorio, della sua economia e delle sue attività.
«Nella confusione dilagante – incalza il Consigliere provinciale – determinatasi in conseguenza di un fallimentare processo di riordino di compiti e funzioni calato dall’alto senza alcun riferimento serio alla realtà, nella quale si dilapidano esperienze, risorse e si fatica persino a comprendere ove svolgere il proprio ruolo lavorativo, c’è ancora qualcuno che anziché impegnarsi per nuovi orizzonti si attarda alla difesa di privilegi, spazi di visibilità e di potere.
A questa impostazione, con equilibrio e fermezza, occorre reagire per dare senso ad una presenza nelle istituzioni che, colpevolmente, molti contribuiscono a demolire con atteggiamenti inadeguati e deleteri».
Il Consigliere Bruno tuttavia rilancia – per proprio conto e per quello della gente che ha sostenuto il suo impegno nelle istituzioni, la riproposizione del tema dell’adeguamento infrastrutturale del porto di Corigliano: «rinnovo, con più forza e determinazione, la necessità di avviare i lavori di ammodernamento delle infrastrutture viarie e di servizio al porto, di completare i lavori di realizzazione del sistema di “Alaggio e Varo”, di ascoltare il grido di allarme dei tanti pescatori della nostra terra che, malgrado i duri sacrifici, si ritrovano travolti, irrimediabilmente, nel vortice dell’ immobilismo e dell’arretratezza infrastrutturale». Per Bruno, ancora una volta – l’ennesima e forse non l’ultima – i pescatori dello Jonio saranno costretti ad emigrare verso altri lidi per effettuare, in questa obbligata fase di blocco tecnico e biologico della pesca, le attività di rimessaggio e manutenzione delle imbarcazioni, con notevole ed ingiustificato dispendio di risorse economiche e finanziarie. Occorre, per questo e per altro, generare una nuova via, quella della crescita, per ridare speranza a uomini e donne che hanno rifiutato, con orgoglio e coraggio, l’abbandono della propria terra.
Nel sottolineare al Presidente della Giunta regionale la piena disponibilità, espressa nell’ultimo invito, ad un incontro per contribuire insieme alla Provincia alla risoluzione della problematica sollevata, in chiusura il “j’accuse” di Bruno si rivolge direttamente allo stesso Governatore che «nulla, però, ha inteso esprimere, neppure una semplice considerazione, privando, in tal modo, un’importante area della Calabria di un interlocutore fondamentale. Questo silenzio, mi sia concesso, è inaccettabile, per le istituzioni che hanno il dovere di operare per il bene comune, per tutti i calabresi onesti».
Infine un appello, la speranza di un futuro diverso, di una realtà più efficiente e moderna «che richiede, soprattutto, il Suo contributo. Non si distragga, ma ci aiuti a rendere la Calabria una terra migliore».