Marcia donne e uomini scalzi, Furgiuele: “Anche in Calabria patetico show”

Calabria Attualità

“La “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, organizzata anche in Calabria da alcune associazioni, è stato solo un patetico show.” È dichiara Domenico Furgiuele, Coordinatore regionale di “Noi con Salvini”.

“E’ evidente il desiderio di celebrità di alcuni gruppi locali magari con la speranza di apparire in un servizio del TG2. Speranza condivisa anche da forze politiche allo sbando. Il patetico show – dichiara il Coordinatore regionale di Noi con Salvin i- è stato soltanto un modo per mascherare ai cittadini la realtà, credendo di avere dinanzi un popolo di ebeti. Solo un irresponsabile può considerare l’immigrazione di massa una risorsa, dimenticando che un flusso immigratorio non controllato ha portato all’aumento delle vittime. Solo un incosciente può mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini, ospitando individui di provenienza incerta e passato sconosciuto.

Solo un incosciente può manifestare a vantaggio del caos,- afferma - ignorando con disumanità le sofferenze quotidiane dei cittadini. La realtà è che dietro i clandestini c’è soprattutto un “business rosso” (Roma docet): più è elevato il numero degli arrivi più alto è il guadagno. Ad ogni barcone iniziano i calcoli con cifre a molti zeri, ovviamente senza tenere conto del rischio legato a contagiose patologie, come dimostrano le “protezioni” utilizzate dai soccorritori.

E’ necessario ricordare che ogni clandestino, costa 35 euro al giorno al contribuente, anche se genitore di un disoccupato. Inoltre,- prosegue - scientificamente i falsi buoni dimenticano le condizioni disumane dei centri che ospitano il doppio o il triplo dei clandestini. Dovremmo essere fieri della nostra identità, accogliere con regole certe, offrendo garanzie di sicurezza ai cittadini ed a coloro che fuggono da una guerra. E’ solare che ci sono individui che voglio prostituire la Calabria blaterando su politiche di integrazione, in una realtà costretta ad affrontare la madre di tutti i mali: la disoccupazione. la Calabria non può accogliere in modo folle e non è discriminazione, ma solo senso di responsabilità verso i calabresi. Quindi, - conclude Furgiuele –coloro che alimentano la politica dell’accoglienza priva di regole sono solo inutili clown affetti da una crescente mania di protagonismo.”


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