Legnochimica, le precisazioni dell'Arpacal
“Non c’è stato alcun accordo in merito al piano di caratterizzazione del sito ex Legnochimica, ma una specifica indicazione delle procedure da seguire nel pieno rispetto della normativa ambientale vigente”. Giuseppina Fiumanò, direttore del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), interviene per puntualizzare in merito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa locale che riferiscono di un accordo con il management della ex Legnochimica sul piano di caratterizzazione per la bonifica del sito che si trova nell’area dello stabilimento in contrada Lecco di Rende, nonché di presunti ritardi a carico dell’agenzia ambientale calabrese. “Sulla vicenda – afferma Fiumanò – siamo intervenuti negli ultimi anni, diverse volte, sia con interventi operativi sul sito, come in occasione dell’incendio del 2008, sia con una serie di documenti, trasmessi al Comune, alla Ditta ed agli altri Enti competenti, per indicare lo stato dei nostri controlli e le necessarie determinazioni che la Ex Legnochimica avrebbe dovuto seguire, normativa ambientale alla mano, per giungere ad un corretto piano di caratterizzazione e, poi, di bonifica del sito”. “Sorprende che gli amministratori del Comune di Rende lascino, neanche tanto velatamente, intendere che sia l’Arpacal a determinare ritardi nel piano di caratterizzazione quando, con corrispondenza ufficiale dei nostri dirigenti dei servizi tematici Aria, Acque, Suolo e Rifiuti, il Comune è stato sempre attenzionato sulle criticità che la ditta, e non l’Arpacal, avrebbe dovuto risolvere”. “Per una corretta ricostruzione della vicenda – continua la Dr.ssa Fiumanò – ecco la cronistoria degli interventi che Arpacal ha realizzato negli ultimi anni. Alla Conferenza dei Servizi indetta dall’Ufficio del Commissario per i rifiuti della Regione Calabria, del 12.06.2008, l’Arpacal, attraverso una nota del dirigente del servizio tematico Suolo e Rifiuti di Cosenza, Francesco Falco, comunicava di non aver ricevuto il Piano di caratterizzazione della Legnochimica in tempo utile per valutare ed esprimere un parere tecnico. In quell’occasione, l’Ufficio del Commissario faceva notare che il piano presentato dalla Ditta non aveva le caratteristiche di un Piano di Caratterizzazione, bensì di una indagine preliminare. La Conferenza si chiudeva con l’invito all’Arpacal di inviare il proprio parere sul progetto presentato e sul tipo di inquinanti ricercati. Ma proprio quando l’Arpacal si stava apprestando ad inviare il proprio parere, sul Sito in oggetto – agosto 2008 - si sviluppò un incendio che ne avrebbe potuto modificare lo stato, per cui il Piano presentato dalla ditta poteva non rappresentare più la realtà del sito. Da quel momento l’Agenzia intervenne sul campo con i servizi tematici Aria, Acque, Suolo e Rifiuti, per contenere l’emergenza e monitorare lo stato dei luoghi che aveva determinato un cambiamento delle condizioni in cui si trovava il sito. Nuove condizioni sulle quali l’Arpacal si espresse in più documenti successivi; ciò per smentire l’affermazione di qualche testta giornalistica che addebita all’Agenzia la responsabilità di non essersi espressa. Dopo l’incendio dell’agosto 2008, infatti, l’Arpacal ha effettuato dei controlli atmosferici, analisi su campioni di materiale presente nei “laghi” (le grosse buche nel terreno, dove erano stati depositati i residui di lavorazione della Ditta dismessa nel 2002) e su campioni di acque sotterranee. Nei campioni di acqua sotterranea analizzati si riscontrò la presenza di alcuni inquinanti in concentrazione superiore ai valori limite previsti dal D. Lgs. 152/06 (Tab.2, All.5, parte IV). Ripetuti i controlli, fu confermata la presenza di sostanze inquinanti in concentrazione superiore ai limiti riportati nella suddetta tabella. In data 05.12.2008 questo Dipartimento ha inviato i risultati di analisi a tutti gli Enti interessati, continuando comunque ad effettuare controlli sulle acque sotterranee e in data 01.07.2009 ha inviato a tutti gli Enti interessati i risultati dei controlli effettuati proponendo di integrare il Piano di caratterizzazione con ulteriori controlli e la determinazione dei composti chimici segnalati. Di tutto ciò fu data notizia anche alle testate giornalistiche locali affinché, anche attraverso esse, la popolazione residente nelle vicinanze del sito fosse informata. Siamo giunti ai giorni nostri, quando l’ultima Conferenza dei Servizi indetta dal Comune di Rende avrebbe dovuto approvare il nuovo Piano di Caratterizzazione proposto dalla Ditta con le integrazioni richieste Arpacal; è errato, quindi, anche il tentativo di attribuire all’Agenzia ambientale calabrese ulteriori ritardi nell’approvazione del Piano. Non è altrettanto esatta l’interpretazione, che viene data da certa stampa locale, dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06, in base alla quale “tutto sommato le analisi erano nella norma in quanto solo 12 dati (sui 35 “consentiti” dalla legge) superavano i limiti”. L’articolo del D.Lgs. 152/06, il Testo Unico sull’Ambiente, dice infatti che se anche un solo parametro supera la soglia di contaminazione, la Ditta deve dare comunicazione al Comune ed alla provincia competente per territorio, con le misure di prevenzione e di messa in sicurezza di emergenza adottate. Cosa evidentemente non fatta”. “In sede di conferenza dei servizi – conclude Fiumanò – abbiamo quindi fatto notare al management della ex Legnochimica che, per procedere alla caratterizzazione e, successivamente, alla bonifica, era strettamente vincolante il rispetto della normativa in materia. Abbiamo fatto capire loro che era necessario seguire pedissequamente quelle procedure, anche nell’eventualità fossero state particolarmente complicate o costose da realizzare. Solo con questa stretta rispondenza alle norme tecniche di settore l’Arpacal avrebbe espresso parere positivo al piano di caratterizzazione. La palla passa ora all’ex Legnochimica che, nel corso della stessa conferenza dei servizi, ha accettato il percorso da seguire ed ha preso favorevolmente atto della disponibilità dell‘Arpacal a seguire la realizzazione del piano di caratterizzazione nel rispetto della normativa”.