Registro tumori, Bruno: “Spending review sui costi, non su qualità servizi”
“Il diritto alla salute non può essere garantito attraverso una logica ragionieristica: la spending review si fa sui costi e non già sulla qualità dei servizi. I cittadini devono essere messi nelle condizioni di essere curati bene nella propria regione”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che ha salutato la platea del convegno organizzato dal servizio di Epidemiologia e Statistica sanitaria, Registro tumori dell’Asp di Catanzaro, alla presenza tra gli altri del Commissario Straordinario Giuseppe Perri, del prefetto di Catanzaro Luisa Latella, del commissario ad acta alla Sanità Massimo Scura, dei consiglieri regionali Vincenzo Ciconte e Michele Mirabello, del Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Giuseppe Panella.
Nel corso del convegno è stata presentata l’indagine epidemiologica che ha visto concretizzarsi, per la prima volta in Calabria, una fattiva collaborazione tra Arpacal, Istituto superiore di Sanità, Associazione italiana registri Tumori, ed Asp di Catanzaro per la valutazione dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Davoli e Lamezia Terme, individuati dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente come aree ad alto rischio a causa della presenza di discariche di rifiuti.
E dell’importanza della collaborazione tra istituzioni per la garanzia della qualità della vita dei cittadini, che passa dal binomio sanità-ambiente, ha parlato il presidente Bruno nel corso del suo intervento nel saluto agli ospiti e ai relatori presenti in Sala Consiglio a Palazzo di Vetro. Evidenziando l’importanza del registro dei tumori, il presidente Bruno ha sottolineato che “la Provincia vuole essere un punto di riferimento in questo settore che si collega direttamente alla qualità dell’ambiente, una delle funzioni delegate alla nuova Area vasta in seguito alla Riforma Delrio. Il registro dei tumori – dice ancora Bruno - interessa tanto il settore sanitario quanto l’ambiente perché entrambi legati alla qualità della vita della collettività che abbiamo il dovere di tutelare: serve più incisività degli enti che se ne occupano, si tratta di un argomento che deve essere trattato a livello regionale”. “E’ arrivato il momento per la Calabria di prendere in mano il proprio destino in un settore delicato e fondamentale come la sanità: da quasi un anno esistono organi democraticamente eletti che devono occuparsi della vita politico-amministrativa anche nei settori commissariati. Saranno poi i cittadini a valutare l’operato di presidente della Regione e consiglio regionale, ma è arrivato il momento di chiudere davvero la stagione dei commissariamenti nella sanità, nel settore dei rifiuti e nell’ambito del dissesto idrogeologico. Attuare un piano di rientro – ha concluso il presidente Bruno – non significa tagliare per raggiungere il pareggio di bilancio. Ragionamento, questo, condiviso anche dal commissario: la sanità non deve puntare solo all’eccellenza, la Calabria vuole essere una regione normale nella quotidianità della gestione sanitaria”.