Annunci on-line a prezzi vantaggiosi, sei arresti per truffa
Dall’alba di stamani, i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, stanno eseguendo sei ordinanze d’arresto nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alle truffe. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale del capoluogo su richiesta della Procura locale.
L’operazione, convenzionalmente denominata “Phishing”, è il risultato di una articolata attività investigativa: si sarebbe documentata l’attività illecita portata avanti da un sodalizio criminale che, attraverso la pubblicazione di annunci on-line relativi alla vendita di strumenti musicali, materiale informatico e merce di vario tipo, riusciva invece a truffare gli ignari acquirenti i quali, tratti in inganno da offerte talvolta accattivanti, versavano su carte prepagate o conti correnti (riconducibili agli indagati) il corrispettivo in denaro senza ricevere alcunché.
Nel corso dell’indagine, avviata sul finire del 2014 e conclusasi nel febbraio di quest’anno, sono stati documentati numerosi episodi di truffa commessi su tutto il territorio nazionale e, in un caso, si è proceduto all’arresto in flagranza di due dei soggetti coinvolti sorpresi proprio nell’atto di truffare una rivendita di articoli sportivi pagando merce per un valore di circa duemila euro con assegni falsi.
Associazione per delinquere, falso e truffa. Questi i reati per i quali il gip di Vibo Valentia, Anna Rombolà, ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di persone del Vibonese tutte note alle forze dell'ordine poichè già tratte in arresto in precedenza per furti ed altre truffe. Gli arrestati sono: Antonio Abate, 37 anni, di Longobardi, frazione di Vibo Valentia; Rocco Foti, 33 anni, di Vibo Marina; Rosario Foti, 53 anni, di Vibo Marina; Rocco Visciglia, 40 anni, di Acquaro (Vv); Vincenzo Melluso, 40 anni, di Vibo Valentia; Samantha Travaglia, 23 anni, originaria di Stefanaconi ma domiciliata a Vibo Marina.
Abate è accusato di essere il promotore dell'associazione per delinquere; Rocco e Rosario Foti sarebbero invece intestatari di sim e carte prepagate utilizzate nella commissione di singole truffe, Visciglia sarebbe autore di diverse truffe in prima persona, Melluso si sarebbe occupato di truffe in prima persona e di falsificare documenti di identità e titoli bancari, mentre Travaglia avrebbe collaborato con i Foti. Le truffe scoperte dai carabinieri e dalla Procura di Vibo con l'operazione "Phishing" sarebbero state commesse nel Vibonese, nel Cosentino ed in Piemonte con il versamento agli arrestati, da parte di clienti on line, di somme di denaro per merce (telefonini, strumenti musicali e computer) mai consegnata fra il 2014 e gennaio 2015.