Wanda Ferro: cittadini devono essere i veri protagonisti di un percorso di crescita

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una sintesi dell’intervento della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro, durante l’iniziativa “Drink a book – Catanzaro città ventriloqua”, organizzato dalla Pro Loco di Catanzaro e dalla libreria Ubik e tenuto ieri nella sala giunta della Provincia di Catanzaro:

“Catanzaro "Drink a book" è un’iniziativa di grande spessore, mirata a presentare i lavori editoriali degli autori di casa nostra, offrendo lo spunto per un dibattito sul contenuto delle opere ma soprattutto su quella memoria da condividere e da consegnare al futuro che nel libro trova la sua massima espressione secolare.

Molto interessante il titolo dell’incontro odierno, Catanzaro città ventriloqua, con un sottotitolo che riprende un articolo del Corriere della Sera di circa cinquant’anni fa ed offre una prima chiave di lettura sugli aspetti delle nostre antiche e tradizionali peculiarità.

Ma se andiamo ad aprire un dibattito sulla città capoluogo, dovremo anche sforzarci di mettere in evidenza, magari attraverso lo strumento della memoria, tutto quello che abbiamo perduto nel tempo, in maniera più o meno irreversibile, specie quelle sfumature che creavano un’unicità in una città piccola, arroccata su tre colli, con lo sguardo verso il mare e le montagne alle spalle, ma una città ricca di tradizioni, di storia e permeata da un alto livello culturale. Una città accogliente, resa tale da un senso innato di ospitalità che aveva persino ritrovato nel Santo Patrono un protettore dei forestieri.

Ma la città che viviamo oggi è la stessa di cinquant’anni fa? A meno che non vogliamo concentrare il dibattito soltanto sul centro storico dobbiamo pensare ad una città troppo diversa che nel centro storico accoglie poco più del dieci per cento della sua popolazione e che si è estesa nel tempo in tutte le direzioni in maniera scorretta e disarticolata.

A qualcuno di noi, ad esempio, è mai passato per la mente di parlare di Catanzaro come di una città di mare? Eppure è molto estesa verso il mare e nel quartiere marino vive in maniera intensa per l’intero anno solare, lasciando al centro storico lunghe pause di solitudine estiva che penalizzano sempre di più le attività economiche, sociali e culturali. Più vicine al mare sono oggi le più importanti istituzioni, dall’Università alla Cittadella, anche i centri di attrazione commerciale e finanche le sale cinematografiche.

Ecco, quello che la nostra memoria si deve sforzare di ricreare è una spinta necessaria a creare in futuro quella forza di integrazione, tra tutti i nostri quartieri, che è sempre fallita. Catanzaro diventerà capoluogo reale nel momento in cui tutti insieme saremo in grado di comprendere, ed agire di conseguenza, che si cresce tutti insieme e tutti insieme si possono tagliare traguardi ambiziosi e raggiungere obiettivi condivisi.

Ma la memoria ci deve aiutare anche a salvare ed a valorizzare quel patrimonio di cultura e di storia che è assolutamente prerogativa del nostro centro storico. E si può fare investendo sulla cultura, come fate voi, cercando di difendere quello che si è creato in passato e di uscire da un sistema che consuma e distrugge tutto. L’altro ieri ho letto con grande soddisfazione di una nuova stagione del Politeama ricca di momenti importanti, e chi come me ha sempre guardato con molta attenzione allo spettacolo, comprende con quante e quali difficoltà, essenzialmente di natura economica, sia stato costruito un cartellone così importante. In questi casi la fantasia e la capacità di selezione sono fondamentali, perché per non perdere per strada le nostre migliori tradizioni non dobbiamo pensare che l’offerta culturale sia soltanto la somma a disposizione, l’offerta culturale deve essere prima d’ogni cosa cultura.

In quest’ottica gli enti pubblici ed i privati non devono essere lasciati soli, hanno bisogno dei cittadini che devono essere i veri protagonisti di un percorso di crescita. Lo stesso principio vale quando parliamo di un libro, per chi lo scrive e per chi ha il dovere di leggerlo.

Non vorrei che un giorno, passata la grande crisi, ci ritrovassimo tutti più ignoranti, meno accoglienti, mai più pronti ad essere solidali e disposti al sacrificio. Catanzaro è e resterà una città importante a patto che nessuno si pieghi alla regressione ed all’imbarbarimento.

E visto che siamo tutti in grado di parlare senza essere ventriloqui, pensiamo al rischio più serio: che la città delle tre “V” mantenga solo il vento, perché dei velluti non se ne parla più, e San Vitaliano, il giorno che non troverà più forestieri da proteggere, passerà il 16 luglio nelle meravigliose spiagge di Giovino.”


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