Sergio Giuliani è cittadino onorario di Cosenza
Il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Luca Morrone, ha conferito all'unanimità dei presenti la cittadinanza onoraria a Sergio Giuliani, fondatore e presidente della Fondazione intitolata ad “Attilio ed Elena Giuliani”. La cerimonia è avvenuta nella sala delle adunanze della Provincia di Cosenza, dinanzi alla famiglia Giuliani, tanti rappresentanti della Fondazione, ed una delegazione dell'Università della Calabria.
Il percorso umano e professionale di Sergio Giuliani è stato ricordato in apertura dal presidente Luca Morrone che ne ha ripercorso la carriera medica, l'attività prima all'estero e poi nella capitale, come medico e docente presso il prestigioso Istituto “Giorgio Eastman”, un punto di riferimento per la cura dei denti, soprattutto per i più indigenti, volendo sottolineare con questo l'opersa di mecenatismo messa in atto dallo statunitense milionario che fondò la struttura ospedaliera. Proprio da questa condivisa visione della professione come servizio, il presidente Morrone ha preso spunto per soffermarsi sull'esperienza umana di Giuliani e sulle sue opere filantropiche. Si torna così a Cosenza dove, nel 2010, ha istituito la sopra richiamata Fondazione. “Una enorme opportunità per la nostra comunità – ha detto Morrone – un laboratorio dove coltivare il confronto e l'approfondimento, la contaminazione delle idee e delle progettualità, i saperi”. La Fondazione è inscindibile da Villa Rendano, l'immobile che Sergio Giuliani ha acquistato e restaurato con propri capitali.
“Così – ha ricordato Morrone – il complesso di Villa Rendano è stato sottratto all'oblio e di fatto riconsegnato a Cosenza che ne aveva quasi perso la memoria. Oggi i cosentini ne possono avere la piena fruibilità attraverso le tante inziative attivate dal Progetto Villa Rendano, alcune delle quali in cantiere con la stessa Amministrazione”.
E sul progetto si è soffermato l'avvocato Francesco Pellegrini, Direttore Generale della Fondazione. “La scelta fatta cinque anni fa da Sergio Giuliani di lavorare e di impegnare molta parte delle proprie risorse su un progetto per la città, cioè la creazione della Fondazione – ha detto - nasce da un sentimento semplice ma fortissimo, di amore per la città che gli ha dato i natali anche se come tanti da questa città, ormai da molti decenni, è lontano. Un sentimento lucido, consapevole, al quale si è aggiunto il senso che Cosenza non ha bisogno solo del ruolo fondamentale e insostituibile delle istituzioni, ma dell’impegno coerente e generoso di ciascuno, di coloro che vivono in questa città e la rendono viva e attiva, e di coloro che da questa città sono lontani. Nessuno dimentica la propria cosentinità, la porta con orgoglio, non come sentimento settario ma come senso di appartenenza ad una comunità importante”.
Prima dell'atto formale di conferimento della cittadinanza onoraria, con la votazione e la firma sul Libro d'Onore, il Sindaco Mario Occhiuto ha indirizzato a Sergio Giuliani il suo saluto, ricordando proprio il suo primo incontro con Giuliani, subito dopo il suo insediamento alla guida della città di Cosenza, sulla idea della Fondazione.
“Pensai subito a Villa Rendano – ha raccontato il Sindaco – e da quell'idea alla concretizzazione del progetto non passò molto tempo, l’immobile fu acquistato da Sergio Giuliani e recuperato sapientemente, restituendo alla città un pezzo di centro storico”. Nell'esprimere il proprio rammarico per l'assenza della minoranza, il Primo Cittadino ha evidenziato il “volersi spendere per gli altri e per la propria città, quali tratti salienti della personalità di Giuliani, testimonianza del profondo senso di attaccamento alla comunità cosentina. Forse, con l'iniziativa della Fondazione, per la prima volta è accaduto anche che un pezzo dell'università si sia spostato in città. Ringrazio i consiglieri di maggioranza, portiamo avanti con decisione le nostre idee, non consentendo che questa bella iniziativa venga strumentalizzata”.
Poche commosse parole, in conclusione, quelle di Sergio Giuliani. “Questo riconoscimento è un grande motivo di orgoglio per chi, come me, con questa città ha un forte legame di appartenenza, sentimenti comuni a tanti che solo fisicamente si sono allontanati dalla città natìa”.