Vertenza Sogas, i dipendenti occupano l’Aeroporto dello Stretto
Per dodici dipendenti vi sarebbe stato un “out out” definito dagli stessi “scioccante”, obbligandoli a scegliere tra la sottoscrizione di un nuovo contratto senza tutele con l’azienda Aviapartner, società subentrante nelle attività di handling o il licenziamento preannunciato dall’Amministratore Unico della società cedente e presidente del Consiglio di Amministrazione della Sogas Spa, la Società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto.
Per questo i lavoratori della Sogas e Sogas Service hanno deciso di occupare lo scalo reggino non condividendo il metodo utilizzato tanto delle due aziende che dalla Aviapartner che, sostengono i dipendenti “non ha messo nelle condizioni i Lavoratori interessati di poter valutare in modo chiaro e sereno l’opzione che avrebbe determinato le sorti del loro futuro, sia per la brevità del tempo imposto che per l’ambiguità dei contenuti, tra i quali vi sarebbe l’assenza del riconoscimento decennale dell’anzianità di servizio dei Lavoratori”.
“Questa - proseguono i lavoratori - è l’ennesima operazione poco chiara dell’Amministrazione Porcino che dal 2011, anno del suo insediamento in Aeroporto, procede all’internalizzazione di tutti i servizi giustificando un risparmio di spesa, mentre oggi sperimenta il sistema opposto, ossia l’esternalizzazione dei servizi”.
Un’operazione, dunque, che per i lavoratori della Sogas lascerebbe presupporre “la volontà di frantumare ulteriormente l’azienda con il conseguente rischio della perdita di tanti posti di lavoro”. Tutto, sostengono, andrebbe ad aggiungersi alla già disperata situazione dei dipendenti, che si sentono “umiliati e stanchi” e che non percepirebbero regolarmente gli stipendi da diversi mesi.
L’occupazione si protrarrà ad oltranza per richiamare l’attenzione degli Enti Soci e dell’intera utenza “sui gravi fatti che negli ultimi anni avvengono al Tito Minniti senza che gli organi preposti adottino tempestivamente alcun intervento per bloccare la scellerata conduzione dello scalo reggino”.