Aeroporto dello Stretto. Sindacati: siamo alla resa dei conti, paghino i responsabili
“Ripercorrendo soltanto gli ultimi anni della … Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto analizzandone il lavoro fin qui svolto, arriva oggi il momento in cui gli artefici e complici del disastroso sfascio societario devono pagare”. A chiederlo sono i lavoratori della Sogas, che si definiscono “massacrati”.
In una nota congiunta, Falzia della Filt-CGIL, Pennino della Fit-CISL e De Lorenzo della UGL TA confessano la loro “speranza in un nuova ventata propositiva di idee e progetti” che sarebbe dovuta arrivare con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e che, secondo le Sigle sarebbe dovuto essere “capace se non di rilanciare le sorti dell’azienda quantomeno di bloccare il negativo trend posto in essere dai precedenti amministratori”.
“Non è stato così, purtroppo. E ci duole ammetterlo – spiegano i sindacalisti ricordando a questo proposito che “vi è stata la riconferma di uno dei tre Consiglieri dimissionari, e cioè l’ing. Catalfamo” a loro dire rieletta nel più becero ed nonostante la presunta incompatibilità della sua carica essendo il marito un dipendente apicale in Sogas.
“E’ chiaro che aspettarsi una reale svolta, un reale cambio di rotta – proseguono Falzia, Pnennino e De Lorenzo - tanto più ora che, come dispone L’Enac sul proprio sito scrivendo ‘istruttoria interrotta e avviato procedimento di decadenza’, è come configurare l’ipotesi miracolistica del morto che resuscita”.
Per i rappresentati sindacali dunque sarebbe mancata e mancherebbe ancora “una seria strategia funzionale diretta al rilancio del settore ed Il termine perentorio del 15 dicembre posto dall’Enac, affinché SoGAS dimostri essenziali e soddisfacenti requisiti, d’altronde, più volte richiesti negli anni passati e mai prodotti”.
Le sigle elencano poi le presunte carenze: “la cronicizzata difficoltà della Società a garantire mensilmente il pagamento della retribuzione a causa di mancanza di liquidità; l’assenza di un piano di investimenti; i lavori dell’aerostazione non riappaltati per la mancata restituzione di 1 milione e 400mila euro alla Regione; il versamento degli Enti Soci relativo alla perdita di esercizio del 2014; l’assenza di un progetto di ricavi; la gara deserta delle tratte onerate per Pisa e Bologna che sancisce inequivocabilmente quanto disinteresse ci sia verso il nostro aeroporto da parte dei vari vettori; il mancato utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Regione Calabria di circa 8mln e mezzo di euro per l’investimento su nuove tratte.
Il CDA intanto, denunciano ancora le organizzazioni sindacali, “chiede ai lavoratori l’ennesimo sacrificio attraverso gli ammortizzatori sociali, in primis la CIGS, perché, a questo punto, è l’unica possibile dimostrazione concreta di taglio dei costi, sottacendo sui fondamentali ricavi, da portare in ENAC?”
Le Sigle inoltre fanno presente che responsabilmente hanno risposto positivamente alla richiesta di aiuto da parte dell’azienda “rappresentando però il disagio dei lavoratori e delle loro famiglie per il mancato pagamento dei 5 stipendi arretrati dei lavoratori Sogas Spa e Service che, a detta dei Consiglieri, non potrà risolversi tranne che gli Enti Soci non provvedano al versamento delle rispettive quote in tempi brevissimi. Evidenziamo, altresì, che la possibile attivazione della cassa integrazione è, per legge, conseguente alla regolarizzazione di tutto il pregresso stipendiale che l’azienda dovrà fare ai lavoratori”.
“Cosa c’è, quindi, da aspettarsi dopo il 15 dicembre e cioè dopo la resa dei conti?”, si domandano infine Falzia, Pnennino e De Lorenzo chiedendo che “ognuno renda conto del proprio operato” e che “l’Amministrazione Provinciale insieme agli altri Enti Soci si assuma la pesantissima responsabilità di una situazione, presuntuosamente, governata male e precipitata drasticamente nel peggiore dei modi”.