Piantagione nel bosco e un arsenale in officina, tre pregiudicati arrestati nel cosentino
Una piantagione circa 300 piante di marijuana nascosta tra alcune piante di vite e, all’interno di un’officina, un vero e proprio arsenale composto da cinque pistole (di cui una con matricola abrasa, serbatoio pieno e colpo in canna, pronta per essere utilizzata), un fucile a canne mozze, circa 400 munizioni, e circa tre chilogrammi di esplosivo. Questa la scoperta effettuata dai Carabinieri di Scalea, nel cosentino, durante un servizio ad ampio raggio finalizzato proprio alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari hanno effettuato una perlustrazione in un’area boschiva in una contrada che divide Diamante dalla piccola cittadina di Buonvicino notando la piantagione. Vista la zona impervia è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria che si sono appostati nel bosco in un prolungato servizio di osservazione.
Nella mattinata di ieri, così, sono stati fermati tre pregiudicati, due originari di Paola e uno di Diamante, sorpresi appena giunti tra le numerose piante di marijuana e mentre erano intenti ad iniziare la raccolta. Lo stupefacente - circa 300 piante dell’altezza media di 1.80 metri - era destinato probabilmente a rifornire le principali piazze di spaccio dell’Alto tirreno cosentino, dove avrebbe permesso di trarne un profitto di circa 500 mila euro. L’area offriva una posizione ottimale alle piante ed era attrezzata con un sistema di irrigazione a sgocciolatoio.
L’attività è poi proseguita con numerose perquisizioni domiciliari a carico degli arrestati. Oltre a diverse dosi di stupefacente, già confezionate, e materiale per la coltivazione, all’interno di un’officina i militari hanno rinvenuto l’arsenale. Durante l’attività sono stati ritrovati anche alcuni ordigni esplosivi artigianali, che di solito vengono utilizzati per atti intimidatori a scopo estorsivo.
Sul posto sono intervenuti gli artificieri-antisabotaggio del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza che hanno messo in sicurezza l’esplosivo.