Lamezia Terme, consigliere Benincasa richiede consiglio comunale sulla legalità
Interpretando il sentimento dei cittadini di condanna verso i condizionamenti mafiosi sull’attività politica e amministrativa delle Istituzioni; considerato la mobilitazione a sostegno della Procura di Reggio a testimoniare l’onestà del popolo calabrese lasciato spesso senza voce; Visto che nessuna norma può garantire la sua efficacia senza una convinzione sociale e culturale ad aderire a modelli di relazioni effettivamente basati sul rispetto della dignità delle persone, sulla trasparenza e l’inviolabilità dei diritti dei cittadini; sulla legalità intesa come fattore essenziale alla vita democratica e all’armonia di una etica politica basata sul principio di responsabilità e di libertà; Considerato la pressione che i metodi mafiosi determinano sui destini delle genti e delle città, considerato che in passato gli effetti provocati dai due provvedimenti di scioglimento del Consiglio Comunale hanno finito per essere strumentalizzati dalla lotta politica lasciando la nella popolazione pregiudizi e schemi mentali potenzialmente lesivi dei diritti di libertà del popolo, oltre che strumentalizzabili dalla stessa mafia che potrebbe mimetizzare la sua presenza dietro a soggetti non sospettabili poiché non configurabili negli schemi fissati dalla propaganda politica potenzialmente basata sulla delegittimazione ed emarginazione delle persone “scomode”; Tenuto conto dell’importanza che riveste l’approvazione del disegno di legge Lazzati come strumento di reale contrasto ai condizionamenti mafiosi poiché punta alla prevenzione colpendo le fasi della campagna elettorale in modo specifico; Considerato che il promotore di questo ddl, il giudice onorario Romano De Grazia, riveste un ruolo di primo piano nella città di Lamezia Terme dove è instancabile la sua denuncia contro i fenomeni di condizionamento mafioso; Riconoscendo il merito di numerose amministrazioni calabresi a voler affrontare pubblicamente un argomento che vede particolarmente esposte al rischio infiltrazioni le attività degli enti locali, e coinvolge il ruolo della politica di governo e di opposizione, oltre a quella dei partiti; Consapevole che la discussione produce cultura e cambiamento dei modi di pensare, a volte ancorati a pregiudizi; convinta che una spinta all’approvazione del decreto dipende dalla sua capacità di coinvolgere il consenso dal basso, estendendo a tutti i cittadini adeguata conoscenza per la difesa della legalità, in un linguaggio basato sul confronto tra le istituzioni; Chiedo che il Sindaco e la Presidenza vogliano dare al più presto soddisfazione di aprire nella nostra città di Lamezia un consiglio comunale sulla Legalità aperto alla presenza dei parlamentari calabresi e dei rappresentati degli organi di Governo (Prefettura) Giustizia (procura e Tribunale) Sicurezza (forse dell’ordine) e rappresentanti delle categorie produttive e artigiane e commerciali. Onore del Consiglio, a mio avviso, sarebbe quello di impegnarci attraverso gli organi di Commissione consiliare ad elaborare una proposta da presentare attraverso la Presidenza nella pubblica Assise in cui sia dichiarata la volontà dei consiglieri di impegnare i parlamentari calabresi, che saranno chiamati a partecipare, affinché ognuno garantisca la migliore condivisione possibile sull’approvazione della legge proposta dal Centro Studi Lazzati. Un esito positivo che certamente restituirebbe l’onore dovuto alla Città di Lamezia Terme e che testimonierebbe la reale possibilità che a partire dalla nostra città la contrapposizione politica possa elevarsi su contenuti degni. Togliendo acqua, invece, al pantano della condanna strumentale di un popolo onesto e che chiede alla politica un impegno serio a contribuire ciascuno nel proprio ruolo all’avanzamento della proposta Lazzati. In questo ambito, la nostra città e in particolare il Comune, l’istituzione che in passato ha mostrato maggiore debolezza, può farsi protagonista di una stagione di concretezza politica e impegno autentico per il bene comune di cui la legalità è garante.
E’ mia premura sottolineare la necessità di garantire la massima aderenza allo scopo esposto e descritto nella presente. Mi permetto di segnalare la necessità di un invito strettamente istituzionale a cui non siano addebittate le spese per l’ente comune. Questo allo scopo di prevenire forme eventualmente percepite come attività convegnistica e di passerella che non deporrebbero favorevolmente allo scopo che è invece quello di alimentare quel circuito virtuoso di consenso e partecipazione popolare diretta ai modelli di legalità. All’insegna della sobrietà propongo una discussione con gli stessi componenti della Commissione Giustizia, richiedendo l’intervento della stessa relatrice del ddl Lazzati On. Angela Napoli.
L’obiettivo di recidere alle origini e in maniera concreta l’intreccio delinquenza - politica e malaffare, bonificando le Istituzioni - sono convinta rappresenta un fronte su cui maggioranza e opposizione a Lamezia Terme è giusto sviluppano la massima collaborazione poiché unanime è la necessità di impedire e colpire ogni possibile condizionamento della criminalità organizzata nei confronti del mondo politico. Così come ha dichiarato l’On. Angela Napoli componente Commissione Giustizia E componente Commissione Parlamentare Antimafia, il 16 dicembre 2009, esprimendo soddisfazione per l’approvazione del testo unificato dalla Commissione.