Studenti e docenti manifestano a Catanzaro contro “la scuola dei padroni”
Questa mattina una rappresentanza degli insegnanti del “Comitato docenti autoconvocati di Catanzaro” ha partecipato alla manifestazione catanzarese degli studenti.
La manifestazione è stata indetta dall'Unione degli studenti, per protestare contro la Riforma della Scuola e contro l’alternanza scuola-lavoro, e ha avuto l’appoggio degli insegnanti, in tutte le 90 piazze italiane.
I docenti, appartenenti anche a “Insegnanti calabresi-PSP Partigiani della Scuola Pubblica”, in lotta da diverso tempo sul territorio, hanno sostenuto le ragioni degli studenti chiedendo a gran voce che la Riforma, già in stasi e rinviata a gennaio dallo stesso MIUR, venga ritirata perché "dannosa, anticostituzionale e di stampo privatistico", sostengono.
"Grandiosa, organizzata nei dettagli e invasiva!" hanno definito la giornata gli organizzatori della manifestazione studentesca catanzarese. Un corteo di oltre un migliaio di studenti contro la Riforma Renzi-Giannini ha bloccato la viabilità sul viadotto Bisantis tra le 9 e le 12, tra forze dell’ordine in assetto anti-sommossa. Il percorso ad anello partito e rientrato a Piazza Matteotti ha aggirato piazza Osservanza, suddiviso in diversi blocchi rappresentanti tutti gli istituti secondari del capoluogo, preceduti da striscioni e cartelli con slogan contro la legge 107.
I rappresentanti d’Istituto di diverse scuole del territorio hanno dimostrato di conoscere approfonditamente il testo della Riforma e tutte le implicazioni ai loro danni: "non sono certo quei giovani disinteressati e abulici su cui il Premier credeva di fare presa con la sua propaganda", hanno affermato i partecipanti.
I ragazzi di Catanzaro "oggi - prosguono gli organizztori - hanno dimostrato che se il governo vuole vendere bene la sua merce legislativa, non bastano le parole, deve dimostrare con gli atti che non sia merce avariata! Nei fatti, il governo oggi legifera genericamente e male, deregolando istituzioni come la scuola che a fatica avevano conquistato una loro efficienza gettandole nel caos dell’arbitrio più totale e pericoloso con conseguenti disparità, pericolose infiltrazioni esterne che in una società come quella italiana e specialmente meridionale significano: mafia, massoneria e politica".
La reazione degli utenti: “Se non salterà, lotta dura sarà”, “Contro la scuola dei padroni, dieci, cento, mille manifestazioni”; “Il Sud sarà la tomba del sistema”; “Ci state rubando i sogni, saremo i vostri incubi”, quetsi alcuni degli slogan utilizzari nel corso della giornata di protesta.
Accanto agli studenti, tutti quei docenti che non avendo alunni nelle classi o avendo la giornata libera, hanno scelto di accompagnare il corteo, facendosi intervistare e liberamente manifestando il loro sostegno alla lotta "per coerenza - dicono - con quei principi della Costituzione che loro sono tenuti a far apprendere e far rispettare nelle classi ogni giorno, violati dalla Riforma Renzi-Giannini".