Speranza: cambiamenti immediati alla Regione, no incarichi di sottogoverno
"Da novembre 2014, negli 11 mesi trascorsi dalla vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali, non c'è stato nessun incontro con i rappresentanti delle liste e dei partiti che hanno sostenuto la coalizione guidata da Mario Oliverio. Non c'è stato nessun momento di dialogo e confronto con i rappresentanti della lista "La Sinistra con Speranza" che ha eletto un proprio rappresentante in consiglio regionale, contribuendo al successo del centrosinistra. Un contributo decisivo il nostro, fin dalle primarie, rese possibili solo grazie al nostro senso di responsabilità ed alla nostra generosità e fortemente osteggiate, come si ricorderà, da ampi settori del Partito Democratico". E' quanto svrive Gianni Speranza.
"In questi mesi - continua la nota - l'unica sede decisionale sono stati i summit periodici del Partito Democratico, con la giunta, i parlamentari, il segretario regionale e i consiglieri regionali del Partito Democratico. Summit aperti alla stampa, ma non alle altre forze della coalizione. Noi di Sel abbiamo appreso tutte le decisioni della giunta regionale dai giornali e dalle notizie diffuse in Rete.
Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Sebi Romeo, nel replicare all' assessore Carlo Guccione che protestava per la sua non partecipazione alla nuova giunta regionale, ricordava a Guccione che lui non aveva partecipato a quella sorta di "caminetto" tra i vari capi corrente del Pd da cui sono usciti i nomi dei tecnici tra i quali Oliverio ha fatto le scelte per nominare il nuovo esecutivo: un esecutivo tecnico- monocolore Pd
Per quanto riguarda il futuro, prendiamo atto che non si è' voluta la partecipazione della sinistra al governo della Regione, Dobbiamo ribadire che io personalmente e Sinistra Ecologia e Libertà, a differenza di quanto avviene in altri settori politici, non chiediamo assolutamente né incarichi che riguardino la Regione, né ricompense per la mancata partecipazione alla giunta, né posti di sottogoverno. Nessuna logica di scambio deve inficiare una libera e limpida dialettica politica".